GP Miami, Analisi gara: Red Bull superiore, ecco come Leclerc è stato sconfitto da Verstappen

GP Miami, Analisi gara: Red Bull superiore, ecco come Leclerc è stato sconfitto da Verstappen
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  • di Massimiliano Amato
Max Verstappen ha risposto all’uno-due della Ferrari in qualifica battendo Charles Leclerc, con una Red Bull come ad Imola superiore nel passo e nella gestione gomme della F1-75
  • di Massimiliano Amato
9 maggio 2022

Il Gran Premio di Miami ha regalato un'altra gara ricca di colpi di scena, con una prima parte dominata da Max Verstappen e la Red Bull, che sfruttando i nuovi problemi di graining di Charles Leclerc è andato in testa, e poi difendendosi nel finale  ha conquistato la seconda vittoria consecutiva, la terza stagionale. Per la Ferrari quella della Florida è un altro campanello d'allarme dopo quello di Imola, visto che il distacco reale fra Verstappen e Leclerc non è quello accusato al traguardo. La Red Bull è stata nuovamente superiore sul passo e nella gestione gomme  di una F1-75 che ha bisogno di aggiornamenti a Barcellona per difendere le leadership nel mondiale La Ferrari comunque è riuscita a portare entrambe le vetture sul podio, con Carlos Sainz terzo bravo a resistere a Sergio Perez che aveva cambiato gomme, dopo l'ingresso in pista della safety car.

Proprio la gestione dei pneumatici insieme alla partenza, è stato l'elemento che ha deciso la sfida fra Red Bull e Ferrari.  Al via Leclerc difende la prima posizione, ma Sainz non riesce a tenere dietro Verstappen che si lancia alla caccia del monegasco. Leclerc costretto a spingere subito forte per tenere fuori dalla zona DRS Verstappen, inizia a soffrire di nuovo di graining come ad Imola ed al quattordicesimo giro deve cedere la leadership della gara. Il monegasco prova a restituire immediatamente il sorpasso, ma Verstappen allunga martellando sull'1.33 alto ancora più impressionante considerando che ha saltato le FP2. Leclerc paga, oltre alla superiorità sul ritmo gara della Red Bull anche l'aver chiesto troppo ai pneumatici nei primi giri, con Sainz che con una gestione migliore è più lento solo di due decimi. Invece il primo stint di Perez è condizionato dalla perdita di potenza nel 20° giro che gli fa perdere contatto da Sainz.

Dopo il pit stop, con le hard la Ferrari migliora il suo passo, con Leclerc che gira sugli stessi tempi di Verstappen con il distacco che fino all'ingresso della safety car, rimane sempre sui sette secondi. Verstappen e Leclerc danno vita allora ad un duello a distanza per il giro veloce, e fanno ancora una volta la differenza sui compagni di squadra, con Sainz che conferma il miglioramento della F1-75 con le gomme bianche, ed è più veloce di tre decimi di Perez.

L'incidente fra Gasly e Ocon e l'ingresso della safety car riapre la gara. La Ferrari decide di non far cambiare le gomme ai suoi piloti, al contrario della Red Bull, richiamando ai box Perez per montargli un treno di medie nuove. Alla ripartenza Leclerc prova a riprendersi la prima posizione, ma la RB18, ancora una volta conferma di essere superiore alla F1-75 sul dritto ed in velocità di punta. Allora Leclerc dopo due attacchi non andati a buon fine, decide di non rischiare come ad Imola con Verstappen che riallunga e si accontenta del secondo posto. Stessa situazione alle loro spalle con Sainz che è bravo con gomme usate a non lasciare chance a Perez, e difende il gradino più basso del podio. 

Per quanto riguarda gli altri, la Mercedes ha confermato il passo indietro delle qualifiche anche in gara, ed è stata la terza forza solo per l'errore di Bottas. Hamilton ha avuto un passo complessivo di un secondo più lento di Red Bull e Ferrari, ed ha perso per la quarta gara di fila il duello con Russell, che è stato bravo ad allungare il primo stint e a sfruttare la safety car. Stessa strategia di Ocon autore di una grande rimonta, insieme ad Albon che ha riportato a punti la Williams. Gara rovinata nel finale per Alonso penalizzato per il contatto con Gasly, e Schumacher che stava facendo la miglior corsa della sua carriera per l'incidente nel penultimo giro con Vettel, che partito dalla pit lane era risalito fino alla top ten.

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