La Ferrari Testarossa di Gerhard Berger ritrovata dopo il furto del GP a Imola del 1995

La Ferrari Testarossa di Gerhard Berger ritrovata dopo il furto del GP a Imola del 1995
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Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
Rubata dall’hotel insieme a quella di Alesi, era stata trafugata in Giappone e poi nel Regno Unito. Ora, finalmente, potrà tornare in Italia
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
5 marzo 2024

Perdere una Ferrari 512M Testarossa è tremendo, perderne due in un colpo solo, lo stesso giorno, è un dramma: dopo il Gran Premio di Imola del 1995, Gerhard Berger e Jean Alesi si sono ritrovati senza le proprie auto, entrambe Testarossa ed entrambe sottratte dall’hotel in cui i soggiornavano. La prima si trova nel cortile della struttura mentre, la seconda, era parcheggiata nel garage.

Nonostante le due sportive fossero di proprietà di Ferrari e date in uso ai due piloti che, in quell’occasione chiusero la gara sul secondo e terzo gradino del podio, preceduti da Damon Hill sulla Williams, Berger e Alesi andarono insieme a denunciare l’accaduto.

La Testarossa di Berger oggi
La Testarossa di Berger oggi

Delle due auto, però, che allora valevano insieme circa mezzo miliardo di lire, si si persero le tracce, senza che, per quasi trent’anni, ci fossero aggiornamenti sul caso. La svolta è però arrivata giusto qualche settimana fa quando l’unità antifurti d’auto della Metropolitan Police, dopo una segnalazione della stessa Ferrari, è riuscita a rintracciarne una delle due, quella di Berger.

Da Imola, l’auto era stata trafugata in Giappone e lì era rimasta fino all’anno scorso quando un intermediario britannico l’aveva venduta a uno statunitense il quale, con ogni probabilità, non era a conoscenza del passato della vettura. Grazie al lavoro degli investigatori britannici, però, la 512M è stata posta in stato di fermo prima che venisse esportata.

La Testarossa di Berger oggi
La Testarossa di Berger oggi

“La Ferrari rubata – del valore vicino a 350.000 sterline – è scomparsa per più di 28 anni prima che riuscissimo a rintracciarla in soli quattro giorni. Le nostre indagini sono state scrupolose e hanno incluso il contatto con le autorità di tutto il mondo. Abbiamo lavorato rapidamente con partner tra cui la National Crime Agency, nonché Ferrari e concessionari di automobili internazionali, e questa collaborazione è stata determinante per comprendere il background del veicolo e impedirgli di lasciare il Paese”.

Sarebbe bello se, romanticamente parlando, Ferrari cedesse la Testarossa ritrovata a Berger il quale, alla soglia dei 65 anni di età, sarebbe sicuramente felice di ricongiungersi con il Cavallino che gli era stato sottratto.

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