Formula 1: a Monza una Ferrari d'altri tempi

Formula 1: a Monza una Ferrari d'altri tempi
Pubblicità
  • di Maurizio Tanca
La vittoria a Monza è andata ad Hamilton, ma la Ferrari ha dimostrato una tenacia esagerata, con un Massa di nuovo concreto ed un Alonso impeccabile| <i>P. Ciccarone, Monza</i>
  • di Maurizio Tanca
9 settembre 2012

Monza – Se cercate un oggetto che vada bene per ribaltare le situazioni difficili, chiedete al Presidente della Ferrari Luca di Montezemolo e del suo cornetto di corallo. Made in Capri, funziona alla grande. Prendete una qualifica in cui una delle macchine più veloci si ritrova al 10° posto e poi date una grattata e vedrete come la crisi del sabato diventa il sorriso della domenica.

Va bene, ha vinto Hamilton con una McLaren che sembra di un altro pianeta, ma la Ferrari era arrivata a Monza con 24 punti di vantaggio su Vettel e ora riparte con 37 punti su Hamilton. Cambiano gli inseguitori, ma aumenta il distacco. Se non è merito del cornetto portafortuna, non si sa, di certo è che la Ferrari in gara si è ritrovata a gestire situazioni difficili: telemetria ko per 20 minuti e assenza di informazioni sulle macchine, un fondo rovinato dopo una uscita al curvone a 310 all’ora, gomme che stanno cedendo sul finale dopo che un Perez, con la Sauber, ha fatto tremare perfino la McLaren con una rimonta incredibile.

Red Bull: un colpo di scena nel mondiale

E poi alla fine i conti sono tornati tutti: Red Bull fuori dai punti con un alternatore rotto, Button senza pompa della benzina e un posto sul podio. Roba da brividi, capace di sciogliere i presenti (meno del solito) ma sempre caldi e presentare un biglietto da visita mondiale di primo piano per quello che sappiamo fare in Italia quando ci si mette di buzzo buono.

Ha vinto Hamilton con una McLaren che sembra di un altro pianeta, ma la Ferrari era arrivata a Monza con 24 punti di vantaggio su Vettel e ora riparte con 37 punti su Hamilton. Cambiano gli inseguitori, ma aumenta il distacco


E ora, con un mondiale che affronta le ultime sette gare come se fosse uno sprint di un centometrista, bisogna fare i conti con gli avversari  e con le proprie possibilità. Hamilton ha 142 punti, Raikkonen 141 e Vettel 140. Sono tutti vicini e se Raikkonen comincia a vincere, Alonso può tirare un sospiro di sollievo perché i litiganti sono più di due e non è solo il terzo che gode.

Quattro piloti pronti a giocarsi il titolo

Insomma, questo equilibrio in cui 4 piloti hanno ancora la possibilità di vincere il titolo gioca a favore della rossa che a Monza ha ritrovato anche un Felipe Massa come si deve. Bravissimo al via con una partenza da manuale in cui stava per superare anche Hamilton se non avesse alzato il piede all’esterno della prima variante, bravo a gestire le gomme posteriori usurate e bravo a capire che nell’ottica di squadra deve dare una mano ad Alonso.

Una Ferrari d'altri tempi

Una Ferrari così, capace di superare le avversità, le rotture e improvvisare delle soluzioni ai box come ai vecchi tempi, e con un pilota come Alonso che non parte mai battuto, apre la porta ai sogni che solo due mesi fa erano impensabili. La Ferrari a Monza non ha vinto, ha perso pure il secondo posto, ma ne esce rafforzata nell’insieme.

Un paradosso che la dice lunga su un destino che pare già scritto. E in quanto agli altri, Vettel ha il dente avvelenato. E’ vero che la sua manovra contro Alonso al curvone è stata temeraria, ma l’anno scorso era stato lo spagnolo a fare lo scherzetto al tedesco e questi ragazzi, con la memoria d’elefante, alla prima occasione rendono la pariglia. Il problema maggiore per le Red Bull si chiama Renault: hanno rotto ancora lo stesso pezzo che avevano rotto a Valencia. Grave che dopo 3 mesi siano ancora allo stesso punto.

Pubblicità