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Le batterie a stato solido sono considerate il “Santo Graal” dell’elettrificazione, ma fino ad oggi la loro diffusione è rimasta un miraggio a causa di limiti tecnici e costi elevati. Il problema principale è la fragilità del materiale che separa gli elettrodi: tende a rompersi durante le ricariche rapide o a basse temperature, riducendo così la durata e l’efficienza. Proprio su questo punto è intervenuto un gruppo di ricercatori cinesi della Tsinghua University e della Tianjin University, che ha ideato una “armatura flessibile d’argento” capace di risolvere una delle sfide più complesse della mobilità elettrica.
Negli ultimi anni, quasi tutte le case automobilistiche, da Toyota a Volkswagen, fino a Mercedes-Benz, hanno annunciato piani per introdurre auto con batterie allo stato solido entro la fine del decennio, tra il 2028 e il 2030. Queste celle promettono più autonomia, tempi di ricarica ridotti e una sicurezza superiore rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. Tuttavia, la sfida tecnica è enorme. Fino ad ora, anche i progetti più avanzati si scontravano con il problema della resistenza a basse temperature: sotto gli 0 °C le prestazioni calano drasticamente e la struttura interna tende a danneggiarsi.
Il team cinese sembra aver trovato una risposta concreta: la loro “armatura d’argento” ha resistito per oltre 4.500 ore di test continui, mantenendo la stabilità operativa per più di 7.000 ore a -30 °C. Risultati che superano di gran lunga le prestazioni delle celle sperimentali attuali e aprono una nuova fase di sperimentazione per l’intera industria.
La scoperta cinese arriva in un momento cruciale per il settore automotive, che vive una corsa frenetica all’innovazione. Le batterie LFP, NCM e al litio tradizionali hanno raggiunto un’eccellente affidabilità e durata, ma la prossima generazione dovrà fare un salto di qualità anche in efficienza e autonomia. Secondo gli esperti, la transizione verso il solido sarà graduale: i primi modelli di auto con questa tecnologia arriveranno sul mercato tra il 2028 e il 2030, inizialmente su veicoli premium.
La nuova “armatura flessibile d’argento” potrebbe rappresentare un acceleratore decisivo, garantendo celle più sicure, longeve e performanti anche in climi rigidi. Se i risultati dei test saranno confermati su scala industriale, potremmo essere di fronte alla più importante rivoluzione delle batterie dagli anni Duemila.