2021 anno dell'auto con la spina, A quando biocarburanti e idrogeno? Prima treni e mezzi pesanti (tra decenni)

2021 anno dell'auto con la spina, A quando biocarburanti e idrogeno? Prima treni e mezzi pesanti (tra decenni)
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Marco Alverà, AD Snam premiato all’ultimo FORUMAutoMotive, ricorda come l’obiettivo decarbonizzazione passa anche da biocarburanti e idrogeno. Solo nel 2050 un 20% dei trasporti italiani sarà su idrogeno e un'altra parte con biometano
22 aprile 2021

Ieri a Milano abbiamo assistito all’assegnazione del premio "Personaggio dell’anno 2021” per #FORUMAutoMotive che è andato a Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam. I temi che interessano sono quelli dei biocarburanti e dell’idrogeno, “roba forte” per chi ama davvero l’auto e vuole vedere tutte le opportunità percorribili, in Italia, che non siano le sole batterie da mettere sotto i bagagliai delle ibride plug-in o i fondi delle pure elettriche BEV.

Proprio Alverà, parlando di “dovuti” obiettivi nella decarbonizzazione fissati tra il 2040 e il 2050, conferma che Snam sta investendo pesantemente nella direzione, anche attraverso specifici accordi. In Snam vedono il 2021 come anno di svolta per la transizione ecologica. “La sfida è arrivare alle zero emissioni nette, un obiettivo in cui credo fermamente. Il biometano è una risorsa sostenibile già oggi presente. L’idrogeno esprimerà il massimo potenziale nei settori industriali non elettrificabili, ma anche nei trasporti, dagli aerei che compiono lunghi tragitti alle navi, dai treni ai camion.

In questi settori per molti l’idrogeno è destinato a entrare in modo significativo, prima che sulle auto, ma non possiamo ancora dire esattamente quando e come nel Bel Paese. Discorso altrettanto interessante sui biocarburanti, più vicini alle vetture di tutti i giorni, ma con tempi e volontà dei colossi interessati tutti da definire.

“Sui trasporti di medie dimensioni è difficile prevedere quali saranno le quote di mercato dei veicoli con celle a combustibile o con batterie, ma l’importante è che ci siano infrastrutture adeguate per entrambi".

Al sistema Italia e anche a molti automobilisti italiani piace l’idea di non usare per forza le batterie, sui mezzi di trasposto del domani privati del gasolio. La rete nazionale potrebbe accogliere e sfruttare meglio alternative da sempre spinte e date valide, nella teoria, ma ancora poco facili da applicare, come appunto l’idrogeno. In alcune nazioni estere esistono programmi limitati ma fissati, con target vicini. “Sull’idrogeno, in Italia, stiamo partendo adesso – spiega Alverà - di certo, questa tecnologia partirà dai treni e dai trasporti pesanti. Il futuro del mix energetico del Paese al 2050 vedrà fino a un 20% di idrogeno, e una quota importante di biometano. Come Snam abbiamo promosso al nostro interno start-up su 4 tematiche strategiche: biometano, idrogeno, mobilità sostenibile, efficienza energetica. Su queste investiamo più di 700 milioni di euro, in grado di generare, al 2024, margini di circa 150 milioni di euro”.

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