A Milano caldaie a gasolio fuorilegge dal 2023

A Milano caldaie a gasolio fuorilegge dal 2023
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Daniele Pizzo
Il sindaco Beppe Sala annuncia: «Tre anni di tempo, per privati e settore pubblico»
30 gennaio 2020

Milano dice basta alle caldaie a gasolio, indicate da tempo come principali responsabili degli alti livelli di particolato nell’aria nel periodo invernale

Il sindaco Giuseppe Sala lo ha annunciato per il momento non ancora in via ufficiale, ma alla stampa a margine di un evento: «La prossima cosa che proporrò da assessore alla Transizione ambientale, più che da sindaco, in giunta e all'interno del Piano dell'aria che porteremo in Consiglio comunale - ha detto il primo cittadino - è di dichiarare fuorilegge le caldaie a gasolio dall'inverno del 2023. In altre parole ci saranno 3 anni di tempo per intervenire e voglio precisare che la misura riguarderà il privato e il pubblico».

L’annuncio di Sala arriva poco dopo le contestazioni, partite tra gli altri anche dalla Regione Lombardia, sui recenti blocchi del traffico e sulla “domenica ecologica” programmata per domenica 2 febbraio.

Sulle caldaie a gasolio Sala ha detto: «(Il fatto che inquinino, ndr) mi sembra che sia qualcosa di totalmente accertato da tutte le analisi. Ormai siamo arrivati a questo zoccolo duro di circa 1.500 condomini che non la cambiano. Per cui di fatto è necessario intervenire con una regolamentazione. Io non voglio solo regolamentare ma anche supportare per cui chiamerò già da settimana prossima gli amministratori condominiali - ha aggiunto Sala - per capire cosa si può fare, risentirò il governo per capire se i finanziamenti possono essere diversi, rifletterò a livello di giunta per capire se possiamo fare di più, ma questo è uno degli elementi fortemente inquinanti».

Sala intanto incassa il supporto dell’associazione di amministratori condominiali Anaci: «Il blocco delle auto e i limiti alla circolazione veicolare non bastano, urge mettere a norma gli impianti. Le misure adottate in via straordinaria nei momenti più critici rimandano solo il problema, era ed è necessario adottare un piano di programmazione che comprenda la riqualificazione energetica degli impianti di riscaldamento. La domenica a piedi è più un richiamo alla sensibilizzazione e al senso civico che una misura funzionale al rientro dei livelli di PM10. In base a questi dati la riflessione dell’opinione pubblica e nel dibattito politico-istituzionale è necessario che si concentri sul fatto che il tema dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane al momento è ancora troppo associato al settore della mobilità e dei trasporti e poco all’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento», ha dichiarato il presidente di Anaci Milano Leonardo Caruso.

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