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    La notizia ha scosso il mondo dell’elettronica e dell’automotive: Tesla e Samsung SDI hanno siglato un accordo storico da 1,829 miliardi di euro, ovvero circa 2,11 miliardi di dollari. L’intesa prevede che la divisione batterie del colosso sudcoreano fornisca a Tesla celle di nuova generazione per i prossimi tre anni. La parte più sorprendente? Queste batterie non saranno destinate alle auto elettriche, ma ai sistemi di accumulo energetico prodotti da Tesla Energy, il ramo d’azienda che sviluppa soluzioni per lo stoccaggio dell’energia.
Un settore in piena espansione, che per Elon Musk è diventato un pilastro fondamentale del suo impero tecnologico. Tesla Energy produce infatti tre linee di batterie: le Powerwall, pensate per le abitazioni, le Powerpack per le aziende e le Megapack, destinate a infrastrutture e grandi impianti industriali. Un business che cresce a ritmi vertiginosi e che, con l’aiuto di Samsung, punta ora a consolidarsi a livello globale.
            
            
        Quando si parla di Tesla, la maggior parte delle persone pensa immediatamente alle auto elettriche. Ma in realtà, la vera rivoluzione di Elon Musk si gioca anche altrove. Con Tesla Energy, il marchio americano è diventato uno dei protagonisti assoluti del mercato dell’energia rinnovabile e dello stoccaggio. Dopo la fabbrica di Lathrop, in California, dove vengono prodotte le batterie Megapack, Tesla ha appena terminato la costruzione di un nuovo impianto a Shanghai, progettato per servire l’enorme mercato cinese e asiatico.
L’accordo con Samsung SDI garantirà a Tesla un flusso costante di batterie ad alte prestazioni per sostenere questa crescita senza precedenti. Non è la prima collaborazione tra le due aziende: lo scorso anno avevano già firmato un maxi-accordo da 15,2 miliardi di euro per la fornitura di chip destinati alle vetture Tesla. Oggi, con questa nuova intesa, il legame si rafforza e segna un passo decisivo nella strategia di diversificazione energetica di Musk.
Dietro l’accordo miliardario tra Tesla e Samsung c’è anche una mossa politica e industriale precisa. Finora, Tesla aveva lavorato principalmente con CATL e BYD, i due giganti cinesi che dominano il mercato globale delle batterie. Ma le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, unite ai dazi imposti dall’amministrazione americana, hanno spinto Elon Musk a ridurre la dipendenza dal mercato cinese. Questo nuovo contratto con Samsung SDI rappresenta quindi un colpo durissimo per i produttori cinesi, che perdono uno dei loro clienti più prestigiosi. E non è un caso isolato: già la scorsa estate Tesla aveva siglato un accordo con LG Energy Solution per una fornitura da 4,3 miliardi di dollari, confermando la strategia di diversificare le partnership.
Per Musk si tratta di un passo decisivo verso l’autonomia energetica e industriale: con Samsung, LG e le sue Gigafactory nel mondo, Tesla punta a costruire un ecosistema indipendente dai fornitori cinesi, capace di sostenere sia la mobilità elettrica che il business dell’energia. Una mossa che, nel lungo periodo, potrebbe ridefinire gli equilibri globali del settore.