Accusa di insider trading per i dirigenti Hyundai?

Accusa di insider trading per i dirigenti Hyundai?
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Le autorità coreane starebbero indagando su un presunto utilizzo informazioni riservate per trarre vantaggio dalla vendita di azioni dell’azienda
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
23 febbraio 2021

Tutto il mondo è Paese, e l’occasione fa senz’altro l’uomo ladro: basta affidarsi alla saggezza popolare per non stupirsi della notizia che rimbalza dall’altra parte del globo e che vorrebbe i dirigenti della Hyundai indagati dalle autorità coreane per un presunto caso di insider trading.

Con questo termine, ricordiamo, si indica la compravendita di titoli finanziari (azioni, obbligazioni, derivati e valori mobiliari) di una società da parte di soggetti che, per la loro posizione all'interno della stessa o per l’attività professionale che svolgono, sono venuti in possesso di informazioni riservate e non di pubblico dominio: un “gioco sporco”, che consente di avere un vantaggio sugli altri investitori e produrre quindi un beneficio sleale.

Ed è quanto sta accadendo ai dirigenti Hyundai, chiamati a rispondere in merito ad commercio sospetto di azioni dell’azienda: le autorità della Corea del Sud vogliono vedere chiaro e verificare se alcuni manager di Hyundai non abbiano utilizzato informazioni riservate per trarre profitto dalla compravendita di azioni, prima di rivelare pubblicamente che i colloqui relativi al progetto ”Apple Car" erano terminati, notizia che ha provocato un brusco calo del valore del titolo in Borsa.

Ai tempi dell'annuncio della collaborazione con Apple, il valore delle azioni dell'azienda coreana era cresciuto del 21%, innescando una corsa agli acquisti di cui i dirigenti Hyundai - ed è questa l’accusa da provare - avrebbero tratto giovamento vendendo titoli quando il listino era al massimo, sapendo che il rapporto con la Casa di Cupertino era destinato a finire e che questo avrebbe provocato uno shock negativo per il valore delle azioni.

Secondo quanto dichiarato dalla Reuters, sotto esame ci  sarebbe il comportamento di almeno dodici dirigenti Hyundai, che avrebbero venduto almeno 3.400 azioni, per un valore di circa 753.000 dollari.

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