ADD 2021, Gli italiani non credono all’auto elettrica amica dell’ambiente e risparmiosa: ecco i (pochi) a cui piace

ADD 2021, Gli italiani non credono all’auto elettrica amica dell’ambiente e risparmiosa: ecco i (pochi) a cui piace
Pubblicità
L’auto del futuro è vista come ecologica vera solo da un terzo degli italiani che, giustamente, non hanno tutti la stessa idea anche sui reali costi e le possibili convenienze economiche
15 settembre 2021

All’ADD2021 di Verona, in presenza, i rivenditori auto italiani snocciolano dati che arrivano da vari fronti. Un tema caldo è, ovviamente, l’auto elettrica: “sì all’elettrico, ma con eco-scetticismo”. Questa la sintesi dello studio Quintegia più recente, con solo 2 automobilisti italiani su 10 che ritengono che le auto elettriche porteranno a grandi vantaggi per l’ambiente. Mentre la maggioranza si divide tra chi pensa che, pur contribuendo, non avranno un impatto rilevante sull’inquinamento (41%) e chi è convinto che considerato l’intero ciclo di produzione, le auto elettriche non portino beneficio (38%).

Un’evoluzione in pari passo con l’aumento della conoscenza: oggi 3 consumatori su 4 sono informati almeno sulle caratteristiche principali dell’elettrico. “In un anno la quota di chi prende in considerazione l’auto elettrica perché è ecologica è scesa dal 48% al 34% - commentano da Quintegia - il che sembra alleggerire il peso della componente ideologica”. L’elettrico convince soprattutto perché, dal 42% degli interessati, viene considerata l’auto del futuro. Si vede una crescente attenzione alle esigenze di mobilità personali, al risparmio e all’effettiva autonomia dell’auto, ma anche all’esperienza di guida: l’86% degli EV driver dichiara che il test drive è stato molto (49%) o abbastanza importante.

Per la parte economica, l’88% dei consumatori ne reputa il costo superiore alle auto tradizionali e proprio il prezzo alto è tra i fattori deterrenti per chi abbandona l’idea di lanciarsi sull’elettrico. Una valutazione che si frammenta quando si prende in considerazione il costo complessivo, dalla spesa iniziale ai costi di manutenzione e mantenimento: fatta eccezione per un 5% che le ritiene molto più convenienti sul lungo periodo, il campione si divide uniformemente tra chi le considera un po’ più convenienti (23%), ugualmente costose (27%), un po’ meno convenienti (22%) e molto meno convenienti (22%). Insomma, solo il tempo e la pratica permetteranno a tutti di avere piana idea su questa rivoluzione che, sulle pagine di automoto.it, cerchiamo sempre di spiegare in trasparenza.

Hot now

Pubblicità