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L’emendamento al dl Infrastrutture rinvia il blocco della circolazione per le autovetture diesel Euro 5, ma non riguarda tutta l’Italia: infatti, la norma che rinvia lo stop di un anno, al primo ottobre 2026 e non dal primo ottobre 2025, come previsto in origine, si riferisce solo alle regioni all'area padana, la più inquinata d'Italia, ovvero Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma non il resto del Paese.
E così per il Lazio, e soprattutto per Roma, ovvero la città nella quale è più acceso che mai il dibattito sull'apertura della Fascia Verde, al momento restano confermati gli annunciati divieti di accesso, che scatteranno a partire dal 1° novembre 2025, con il semaforo rosso per le vetture alimentate a diesel Euro5 e per quelle a benzina fino a Euro2.
Uno scenario rispetto la giunta laziale guidata da Francesco Rocca ha varato l'Aggiornamento del Piano di Risanamento della Qualità dell'Aria, testo già esaminato dalla commissione Agricoltura e Ambiente e che fra pochi giorni passerà al vaglio del Consiglio regionale per l'approvazione definitiva; si tratta di un passaggio cruciale, dopo il quale sarà possibile per Roma Capitale presentare le sue proposte per rinviare i divieti di accesso alla Fascia Verde, dal momento che il testo stilato in Regione prevede che i Comuni possano presentare soluzioni alternative che garantiscano un'equivalente riduzione delle emissioni in atmosfera di particolato (PM10, PM2,5) e del biossido di azoto (NO2).
In altre parole, Roma Capitale ha qualche mese per proporre alla Regione Lazio un piano alternativo in modo da evitare l'entrata in vigore dei divieti di accesso alla Fascia Verde: in merito, la giunta Gualtieri ha già fatto sapere che chiederà una deroga.
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