Alessandro Pier Guidi: “La vittoria della Ferrari 499P a Le Mans? È solo l’inizio”

Alessandro Pier Guidi: “La vittoria della Ferrari 499P a Le Mans? È solo l’inizio”
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La Ferrari ha colto un successo storico alla 24 Ore di Le Mans 2023. Ma Alessandro Pier Guidi, vincitore insieme ad Antonio Giovinazzi e James Calado sulla 499P n.51, assicura: "lotteremo per il campionato"
12 giugno 2023

Mi sentivo molto lento. Dopo un paio di giri ho chiesto quale fosse il mio ritmo e mi hanno detto che ero molto più veloce degli altri”. Nel momento in cui Alessandro Pier Guidi, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2023 insieme ad Antonio Giovinazzi e James Calado sulla Ferrari 499P n.51, ha chiesto delucidazioni via radio sulle sue performance, stava fendendo il buio del Circuit de la Sarthe girando 15 secondi più veloce di Loic Duval, impegnato sulla Peugeot 9X8.

Erano le 22.30 e su alcune zone della pista si stava abbattendo quello che a Le Mans chiamano un orage, un acquazzone in piena regola. “In quel momento, le condizioni erano così difficili che il mio unico pensiero era quello di stare in pista – ha spiegato Pier Guidi -. Non si vedeva nulla. Alcune parti della pista completamente allagate, come se si fosse abbattuto un monsone, e altre del tutto asciutte". E lui, convinto di andare piano, stava in realtà spingendo come un matto. D’altronde, per sua stessa ammissione, Le Mans ha cambiato pelle.

La chiamano gara Endurance – riflette - ma alla fine è una corsa sprint da 24 ore. Ed è questo che mette così tanto sotto pressione le macchine. Dobbiamo spingere, e le auto devono resistere ai nostri maltrattamenti”. “La qualifica è solo un piccolo passo - aggiunge -. In 24 ore può succedere di tutto, lo si è visto anche questa volta. Non potevo aspettarmi questo risultato, ho semplicemente iniziato la corsa, cercando di essere il più veloce possibile portando la macchina al traguardo. Non pensavo più di tanto alla vittoria, mi sono concentrato sulla guida, uno stint alla volta. L’ultimo è stato difficile, volevo portarla a casa ma un’ora è lunga”.

Il momento più complesso della gara per Alessandro, però, è stato un altro, “quando la Glickenhaus si è toccata con una GT, e per evitarle sono finito sul bagnato e in ghiaia. Fortunatamente sono stato messo in pista molto velocemente e con la Safety Car la perdita è stata subito neutralizzata. E poi all’ultimo momento, quando la macchina non ripartiva ai box. Anzi, forse quando è successo la prima volta, perché prima ho dovuto capire cosa stesse succedendo per poi procedere con il reset. Non è stata una bella sensazione all’ultimo pit, speravo non ricapitasse più”.

Alla fine, la gioia più grande è arrivata. Il ritorno della Ferrari con un team ufficiale nella classe regina della classica del Circuit de la Sarthe dopo cinquant’anni ha coinciso con un successo storico, nell’anno del centenario. Ma se lo aspettava Pier Guidi? “Certo, di notte ero veloce – dice riavvolgendo le lunghe ore di gara nella sua mente - ma mancava ancora così tanto tempo. Anche prima della gara sapevo che avremmo potuto lottare con il nostro passo, ma avrebbero potuto verificarsi dei problemi. Pure un piccolo problema può far finire tutto”.

“Devo essere onesto – aggiunge - prima della gara leggo sempre le varie procedure, ma questa volta non ho letto quelle dell’arrivo. Non credevo potessimo farcela, pensavo di non aver bisogno di consultarle. Sapevamo di avere una buona macchina, molto veloce, ma è un progetto giovane, e può succedere di tutto. Siamo riusciti a spingere per 24 ore. Non sapevo cosa aspettarmi, ma alla fine è riuscita a condurci al traguardo”. Merito anche di “una buona strategia con le gomme, soprattutto allungando gli stint con lo stesso treno nel corso della notte”.

Fattori, questi, che hanno consentito a Ferrari di fare meglio di una rivale molto temibile. “Sapevamo che Toyota era veloce, soprattutto nelle condizioni più calde, mentre noi avevamo un vantaggio con il freddo”, spiega Pier Guidi, che a queste lotte serrate è abituato. “Negli ultimi anni con le GT, la competizione era molto serrata, e la situazione è simile a quella che ho vissuto qui quando mi sono ritrovato a inseguire le Toyota. Siamo abituati a lottare fino alla fine, e ora dobbiamo semplicemente farlo con una macchina più veloce”. La casa nipponica, secondo Alessandro, resta “il marchio più forte nella classe. Noi siamo i rookie, ma stiamo crescendo”.

Ed è un percorso di crescita rapidissimo, quello di Ferrari, frutto di grandi sforzi da parte dell’intero gruppo di lavoro. “È un risultato che viene da lontano – sottolinea Pier Guidi - dall’inizio del lavoro su questo progetto al simulatore. Ho passato molte ore al buio del simulatore, e portare la macchina al traguardo è qualcosa di fantastico. Devo ringraziare i ragazzi della Ferrari e di AF Corse, che hanno lavorato duramente 24 ore su 24 ogni giorno. Abbiamo portato in pista per la prima volta la vettura a luglio dello scorso anno, e dopo meno di 12 mesi eccoci qui. Abbiamo lavorato duramente negli ultimi 11 mesi, ma i nostri sforzi sono stati ripagati”.

“Il lavoro che abbiamo svolto nell’ultimo anno come gruppo, in modo coeso, era finalizzato a un solo obiettivo, Le Mans. Nessuno si è risparmiato, tutti hanno oltrepassato i propri limiti, dai piloti, ai meccanici, passando per gli ingegneri. Ecco perché siamo qui”. A festeggiare una vittoria dal significato profondo, da italiano su una vettura italiana. “Sono molto orgoglioso di correre per la Ferrari. E contribuire a una piccola parte della sua grande storia è incredibile”.

La chiama piccola, la sua parte nel percorso della Rossa, ma la verità è che il successo della Ferrari 499P a Le Mans è qualcosa di davvero grande. "Non ci volevo nemmeno pensare, forse per scaramanzia. È un traguardo incredibile, sia per me che per la Ferrari. Era ovviamente il nostro obiettivo, ma centrarlo al primo colpo è qualcosa di inimmaginabile”. Così come forse era ottenerlo insieme a James Calado, suo co-équipier dai tempi della LMGTE. “Ho iniziato la mia avventura in Ferrari con James, e siamo rimasti insieme. Ci conosciamo molto bene, abbiamo un bel rapporto sia in macchina che fuori. Queste relazioni sono parte del successo, abbiamo fiducia reciproca, e questo è molto importante”.

La vittoria della 24 Ore di Le Mans 2023 della Ferrari, però, non è un punto di arrivo, ma di partenza. “Lotteremo per il campionato – sottolinea Alessandro -. Siamo in corsa, abbiamo ottenuto moltissimi punti. Ma sappiamo che abbiamo ancora molto lavoro da fare, soprattutto per migliorare le nostre prestazioni quando fa molto caldo, Toyota è molto forte nella gestione delle gomme. La vittoria a Le Mans non vuol dire che il nostro processo di apprendimento sia finito. Dobbiamo capire meglio la macchina”. Ancora incredulo per la vittoria – “ci vorrà del tempo per realizzare che è successo davvero” - Pier Guidi alla soglia dei 40 anni guarda a un futuro che sembra radioso. E assicura: “Finché sarò veloce, sarò qui”. E visto quel poderoso stint sotto la pioggia a Le Mans, c'è da scommettere che il momento di appendere il casco al chiodo è ancora molto lontano.

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