Alex Zanardi resta in prognosi riservata. Il Dottor Costa: «Non finirà come Schumacher»

Alex Zanardi resta in prognosi riservata. Il Dottor Costa: «Non finirà come Schumacher»
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Il Dottor Costa parla delle condizioni di Alex Zanardi, ancora in prognosi riservata: a suo avviso, il caso di Zanardi, vittima di un grave incidente sulla sua handbike il 19 giugno, non è paragonabile a quello di Michael Schumacher. «Ho avuto la sensazione che in Alessandro qualcosa si stesse già muovendo», ha spiegato Costa. La sospensione della sedazione non avverrà prima della prossima settimana
23 giugno 2020

Dopo la quarta notte in terapia intensiva al Policlinico Le Scotte di Siena, Alex Zanardi resta in prognosi riservata: l'ex pilota di Formula 1 è sedato e in coma farmacologico, e rimane stabile, pur con un quadro neurologico grave. La stabilità delle sue condizioni è un segnale incoraggiante, anche se, spiegano i medici che lo hanno in cura, Zanardi non è ancora fuori pericolo. «Abbiamo bisogno di tenere a riposo il cervello e per questo ha bisogno di sedativi. Più il tempo passa più il tessuto nervoso è messo a riposo e questo ci permette di sospendere la sedazione per poterlo valutare», ha spiegato il responsabile del reparto di terapia intensiva del Policlino, Sabino Scolletta. «Eventuali riduzioni della sedo-analgesia, per la valutazione dello stato neurologico, verranno prese in considerazione a partire dalla prossima settimana», si puntualizza nel bollettino diffuso stamani.

Al capezzale di Zanardi è arrivato anche il Dottor Claudio Costa, molto legato all'atleta paralimpico. In un'intervista concessa al Messaggero, Costa ha parlato degli inevitabili paragoni con un altro pilota beffato da un destino terribile, Michael Schumacher. Costa la definisce «un’analogia comprensibile», ma precisa che «da quello che mi risulta, dati anche i parametri del cervello, credo che i medici di Siena siano abbastanza tranquilli sulle condizioni della materia cerebrale». 

Costa, che seguì da molto vicino il recupero di Zanardi dopo il gravissimo incidente al Lausitzring nel 2001, sembra fiducioso della capacità dell'ex pilota di Formula 1 di risorgere dalle proprie ceneri, ancora una volta. «Quello che mi tranquillizza di più è che ho avuto la sensazione che in Alessandro qualcosa si stesse già muovendo. Che il cavaliere invincibile avesse iniziato la sua battaglia da guerriero. Credo che ce la possa fare, ma questa è un’informazione che le do con la forma di un mio sogno». 

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