Aumentano in Italia le corsie autostradali dinamiche: sicurezza e utilizzo

Aumentano in Italia le corsie autostradali dinamiche: sicurezza e utilizzo
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Dopo la A14 anche a Milano, Roma e Catania: occorre rispettare fermamente le segnalazioni
1 dicembre 2018

Sulla rete autostradale italiana fanno piccoli passi avanti, diffondendosi, le corsie dinamiche, ovvero quelle che chi frequenta la A14 in zona Bologna già conosce. Ora ci saranno anche in altri punti caldi, quelli molto trafficati di avvicinamento tra autostrade e grandi capoluoghi, come a Milano, Roma e Catania. Le vedremo apparire nel 2019 ma come ci si deve comportare esattamente e quali sono i rischi?

Schema variabile

I lavori prevedono, come qualcuno avrà già intuito osservandoli, passando dove sono in corso i preparativi (es. A4) che venga modificato il modo di utilizzare lo spazio: “prendendo” quando serve persino quelle che erano corsie d’emergenza. Ovviamente il flusso auto in movimento si deve regolare in funzione del traffico, con indicazioni variabili e occorre rispettarle rigidamente, quelle indicazioni, per avere sia il risultato di scorrevolezza sia, soprattutto, la sicurezza di tutti.

Si trovano anche in altre nazioni d’Europa, ma non è sistema esente da costi, quello di una corsia autostradale dinamica. Certo, meno che altre soluzioni più invasive per certe zone, o non flessibili, averle però implica: installazione di molti sensori, camere e segnalatori attivi, h24, con l’aggiunta di postazioni emergenza (antincendio). La regione Lombardia, per il tratto urbano A4 milanese (nemmeno 9,5 Km) ha stanziato già 213 milioni di euro.

Milano attraversata dalla A4 Torino – Venezia: 22 pannelli, 550 pali illuminazione, 13 piazzole di sosta e velocità massima in corsia dinamica 70 Km/h
Milano attraversata dalla A4 Torino – Venezia: 22 pannelli, 550 pali illuminazione, 13 piazzole di sosta e velocità massima in corsia dinamica 70 Km/h

Freccia o Croce

Imparare le segnalazioni di corsia dinamica è banale, dopo una prima esperienza, un po’ come nelle lunghe gallerie: freccia verde uguale corsia aperta, ci si passa; croce rossa corsia chiusa, non si passa anche se è apparentemente libera. Caso particolare quello degli svincoli, con corsia dinamica chiusa da attraversare: freccia gialla orientata, per transitare giusto il tempo necessario a prendere la direzione voluta, senza rimanere in corsia.

Più rischio meno multa

L’automobilista si trova monitorato più che altrove, in corsia dinamica e non solo per la velocità, anche per il comportamento. Ma se i rischi effettivi sono seri, bloccando una corsia che deve invece servire per emergenze, qualora capitino, le sanzioni previste per chi viene beccato in una dinamica chiusa (croce rossa) non sono pesanti come quando si vada su quelle di sola emergenza (eppure il servizio che farebbero, è il medesimo): intorno ai cinquanta euro attualmente, con decurtazione di due punti patente.

 

OMF

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