Bosch, il 2020 in Italia condizionato dall'andamento del mercato auto

Bosch, il 2020 in Italia condizionato dall'andamento del mercato auto
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  • di Sergio Croci
I risultati finanziari di Bosch in Italia nel 2020 sono stati condizionati dall'effetto della pandemia sul settore automotive
  • di Sergio Croci
23 giugno 2021

Sono davvero poche le aziende del settore automotive che possono vantare una storia di 117 anni di successi nel nostro Paese. Il Gruppo Bosch, vero colosso mondiale dell'innovazione tecnologica e dei servizi, è arrivato in Italia, e più precisamente a Milano, nel 1904, agli albori della motorizzazione. 

La sua prima presenza è legata alla società Dénes und Friedmann (che già deteneva la rappresentanza dei prodotti Bosch in Austria e in Ungheria) e che, una volta ottenuto l'allargamento dell'attività nel nostro Paese, si installa con una filiale di vendita e una officina in via Principe Umberto 4. Inutile cercare su Google Maps questo indirizzo: ai primi del '900 la metropoli lombarda aveva una toponomastica ben diversa da quella attuale (la stazione era dove adesso sorgono i grattacieli di piazza Gae Aulenti e via Principe Umberto corrisponde all'attuale via Turati. 

Da allora, passando per la creazione della filiale diretta in Italia nel 1908, Bosch ha fatto davvero tanta strada nel nostro Paese, fino a rappresentare oggi una realtà attiva attraverso 21 società e 4 centri di ricerca, per un organico di circa 6.000 collaboratori.    

Parlando durante una conferenza in streaming, Fabio Giuliani, General Manager del Gruppo Bosch in Italia, ha ricordato che “nonostante la pandemia, Bosch Italia ha superato meglio del previsto il 2020, grazie ad una strategia di diversificazione del business e al grande impegno, alla flessibilità e alla creatività di tutti i collaboratori. Sebbene il 2021 sia ancora un anno sfidante - ha detto - l’andamento del primo trimestre è senz’altro positivo. Questo ci permette di affrontare con ottimismo e determinazione le sfide future perseguendo i nostri obiettivi tra cui, in particolare, quello di una ‘Tecnologia per la vita’, nel rispetto della sostenibilità e del corretto uso delle risorse”.

Nel dettaglio nel 2020 il settore denominato Mobility Solutions, che riunisce tutti i settori dell'automotive incidendo a livello di Gruppo per il 59% del fatturato, ha sofferto in Italia per la forte contrazione del mercato delle auto, passato da 1,92 milioni veicoli venduti nel 2019 a 1,38 milioni nel 2020, con un calo complessivo di quasi il 28%. Il business legato alle soluzioni di mobilità si è sviluppato meglio del mercato italiano di riferimento. 

Trend positivo da segnalare per i componenti eBike, prodotti presso lo stabilimento di Bari. In Italia, la vendita di biciclette a pedalata assistita si è attestata intorno alle 280 mila unità (+44%), grazie anche al contributo degli incentivi 'Bonus Mobilità'. Inoltre, sono proseguiti i progetti di fornitura di servizi innovativi per la mobilità, inclusi quelli volti a migliorare l'elettromobilità e la qualità dell’aria. Intensificate anche le sinergie con le case automobilistiche e motociclistiche italiane come Maserati e Ducati.

La divisione Automotive Aftermarket ha registrato una riduzione nelle vendite per gli effetti della pandemia. Tuttavia, nonostante il contesto di mercato sfidante, la divisione ha proseguito con la propria strategia a sostegno dei programmi per le officine Bosch Car Service e AutoCrew e dei ricambisti indipendenti partner sviluppata insieme ai concessionari Bosch sul territorio.

Il settore di business Industrial Technology nel 2020 ha registrato un calo di fatturato. Le misure di prevenzione sanitarie adottate per contrastare l’epidemia di Covid-19 hanno portato al blocco di tutte le attività produttive non essenziali coinvolgendo di fatto la quasi totalità della base clienti di Bosch Rexroth. Il 2020 è stato quindi utilizzato dal fornitore di tecnologie per l’azionamento e il controllo e sistemi per l'industria per accelerare il processo di digitalizzazione con l’implementazione, tra le altre cose, di sistemi di manutenzione remota.

Durante la pandemia il settore di business Consumer Goods ha visto un forte aumento della domanda di elettroutensili e elettrodomestici, anche grazie al contributo del canale di vendita online. La divisione Elettroutensili nel 2020 ha registrato uno sviluppo delle vendite sia nel comparto professionale sia in quello degli hobby beneficiando dello spostamento dei consumi verso i beni legati alla casa e all’abitare in genere. Anche la divisione Elettrodomestici BSH, che propone prodotti connessi per una casa sempre più smart, ha chiuso il 2020 in positivo.

Nell’anno appena trascorso il settore Energy and Building Technology ha registrato nel suo complesso una lieve crescita di fatturato. La divisione Termotecnica ha chiuso l’anno con un incremento del proprio giro d’affari rispetto al 2019. Questo risultato positivo è stato realizzato grazie alla tempestiva capacità di cogliere l’ampio ventaglio di opportunità offerto dagli incentivi governativi in tema di efficientamento energetico degli edifici. Ciò ha trainato le vendite di prodotti e sistemi ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale come le pompe di calore e le caldaie a condensazione in classe A e A+. La divisione Building Technologies, che opera nei sistemi di sicurezza e propone inoltre prodotti e servizi integrati per l’efficienza energetica, ha subito un deciso rallentamento a causa del blocco ai cantieri dovuto alla pandemia.

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