Bosch riabilita il diesel

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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
La casa tedesca dimostra, prove alla mano, che il diesel inquina meno dei motori a benzina moderni, sia per quanto riguarda i gas tossici sia per quelli a effetto serra
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
10 luglio 2019

Con una prova su strada, in diverse condizioni di marcia, sia con guida sportiva, sia sotto carico, in città o in autostrada, Bosch, il più grande costruttore europeo di componenti automobilistici, fa toccare con mano ai giornalisti che il motore a gasolio è superiore in tutto a quello a benzina. Dopo anni di silenzio e di rassegnazione, dopo aver assistito con distacco alla demonizzazione di questo motore, dopo aver subito la minaccia di chiudere alcuni stabilimenti (fra i quali quello di Monopoli nelle Puglie) e dopo aver condiviso l’onda verde di osanna alla mobilità a batteria, ora finalmente il ripensamento: l’auto elettrica arriverà di certo, prima o poi, ma per almeno 30-50 anni la quota maggiore della mobilità sarà appannaggio dei motori endotermici. E fra questi il diesel è il più pulito e il meno assetato.

Lo hanno confermato recentemente, senza mezzi termini, sia il presidente del gruppo PSA, Tavares, sia il responsabile tecnico di BMW, Froelich. Entrambi hanno espresso forti dubbi che lo sviluppo della batteria e delle infrastrutture di ricarica sia sufficiente a decretare il successo degli EV (o BEV, come vengono internazionalmente definite le auto a batteria). Non solo, ma hanno chiaramente detto che le auto elettriche sono state enfatizzate eccessivamente dai media e dai politici, ingenerando ottimistiche previsioni. Il tutto a danno del motore diesel che invece ha le carte in regola per ancora molti anni.

L'infografica di Bosch sul PM10
L'infografica di Bosch sul PM10

Per dimostrare le sue affermazioni, Bosch ha sviluppato sistemi di misurazione delle emissioni locali e sistemi a bordo dei veicoli, che forniscono dati in tempo reale al cloud e consentono di risalire alle fonti di emissione, di ricavarne mappe precise e di fare previsioni sull’impatto del traffico. In tal modo si può intervenire preventivamente sui grandi flussi circolatori, per esempio canalizzando il traffico su altre vie o modificando i tempi dei semafori.

Una delle affermazioni più significative dei tecnici di Bosch dice: “A oggi nessuno è in grado di sapere con esattezza quando o se un particolare sistema di propulsione si affermerà in futuro. Per questo Bosch non si limita a promuovere l’elettromobilità a zero emissioni locali, ma continua a migliorare la tecnologia della combustione. Già oggi sono disponibili motori diesel le cui emissioni sono ben al di sotto dei più severi limiti di legge previsti dalla UE. Per questo motivo Bosch è convinta che il diesel continuerà ad essere una parte importante della offerta dei sistemi di propulsione del futuro e che il suo elevato rendimento possa contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, con un impatto trascurabile in termini di NOx ”.

E ancora: “L’elettromobilità da sola non è neutrale per il clima e in futuro non ci sarà grande differenza fra i due sistemi di propulsione in termini di produzione di anidride carbonica.

Finalmente, a macchia di leopardo, i tecnici più consapevoli dell’industria europea dell’auto raddrizzano alcune delle convinzioni che negli anni passati appariva azzardato contrastare.

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