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L’uscita di scena di Siddhant Awasthi, a soli trent’anni, segna un nuovo colpo per Tesla, in un momento già delicato per il marchio di Elon Musk. Awasthi, entrato in azienda nel 2018 dopo uno stage, è cresciuto rapidamente fino a diventare responsabile del programma Cybertruck, uno dei progetti più ambiziosi (e controversi) della casa americana.
Dopo aver contribuito al lancio della Model 3 e allo sviluppo della Gigafactory di Shanghai, Awasthi era stato incaricato di gestire la produzione e le migliorie future del pick-up elettrico. Ma il Cybertruck, atteso come una rivoluzione nel segmento, si è rivelato un flop commerciale: Tesla fatica a vendere 25.000 unità l’anno, a fronte di una capacità produttiva pianificata di 250.000. Con un messaggio pubblicato su X (Twitter), Awasthi ha spiegato di aver preso “una delle decisioni più difficili” della sua vita, ringraziando l’azienda per un percorso “incredibile” durato otto anni.
Il caso Awasthi mette in luce un aspetto cruciale della strategia di Tesla: la scelta di promuovere talenti interni piuttosto che assumere dirigenti dall’esterno. Negli ultimi cinque anni, infatti, la società non ha effettuato nuove assunzioni di alto livello, preferendo far crescere figure nate dentro l’azienda. Un modello che, se da un lato premia la meritocrazia, dall’altro mostra i suoi limiti quando la pressione cresce e i risultati non arrivano.
Il Cybertruck, presentato nel 2019 come simbolo del futuro dell’automotive, è arrivato sul mercato nel 2023 profondamente diverso dal concept originale: meno autonomia, meno tecnologia e un prezzo più alto del previsto. Gli analisti ritengono che il fallimento del progetto non ricada su Awasthi, ma su una leadership troppo ottimista, a partire da Elon Musk, accusato di aver alimentato aspettative irrealistiche.
L’addio del giovane ingegnere arriva in un momento critico per Tesla, già colpita da una ondata di licenziamenti e abbandoni nel 2024. L’azienda ha recentemente rivisto la propria struttura interna, nel tentativo di frenare l’esodo di personale e rilanciare l’efficienza produttiva. Ma ogni nuova partenza rischia di indebolire ulteriormente l’immagine di un marchio che da sempre si presenta come sinonimo di innovazione e stabilità.
Il caso Awasthi è quindi più di un semplice cambio di leadership: è il sintomo di un malessere profondo in un’azienda che fatica a mantenere le promesse fatte ai suoi clienti e investitori. Mentre Musk continua a parlare di guida autonoma e nuovi modelli rivoluzionari, la realtà è che il Cybertruck, il veicolo più chiacchierato della decade, sta diventando un simbolo di promessa non mantenuta.
Fonte: electrek.co