Ceduta Magneti Marelli, il nodo occupazione in Italia

Ceduta Magneti Marelli, il nodo occupazione in Italia
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La nuova società sigla un accordo pluriennale di fornitura con FCA. La sede principale rimane a Corbetta, sindacati ottimisti
22 ottobre 2018

La cessione di Magneti Marelli al Gruppo giapponese Calsonic Kansei non dovrebbe mettere a rischio i posti di lavoro dell'azienda in Italia. E' quanto ha assicurato la nuova proprietà ufficializzando il passaggio, tranquillizzando i 9.981 dipendenti presenti in Italia nelle 33 sedi produttive situate in Lombardia, Abruzzo, Friuli, Piemonte, Campania, Puglia, Basilicata, Lazio ed Emilia Romagna.

La sede operativa sarà mantenuta, almeno per i prossimi cinque anni, a Corbetta, in provincia di Milano, mentre la continuità delle operazioni italiane dovrebbe essere garantita dall'accordo di fornitura pluriennale siglato con FCA, «che rafforzerà ulteriormente una relazione di mutuo beneficio sia per le gamme di offerta in crescita di Magneti Marelli che di FCA e che sosterrà le operation di Magneti Marelli in Italia, ben posizionandole per una continua crescita e successo nel futuro», si legge nella nota congiunta che sottolinea come da parte delle due aziende c'è la volontà «di mantenere le operation di Magneti Marelli in Italia e sostenere la sua presenza industriale e i livelli occupazionali».

«L’annuncio congiunto tra FCA e Calsonic Kansei garantisce positivamente la situazione occupazionale degli stabilimenti italiani. È certamente una opportunità di mercato la crescita dimensionale e la maggiore solidità nel settore della componentistica ma è fondamentale avviare sin da subito un confronto sul futuro del gruppo sia dal punto di vista occupazionale che produttivo e della ricerca e sviluppo su cui chiederemo un ruolo attivo del Governo.Ora è necessario un incontro con il management di FCA e Calsonic Kansei per garantire il futuro occupazionale e produttivo per i lavoratori. Questa è un’occasione affinché anche i lavoratori della Magneti Marelli abbiano il Contratto Collettivo Nazionale dei Metalmeccanici», ha dichiarato Francesca Re David, segretaria generale della Fiom-Cgil.

«Il fatto che la giapponese Calsonic sia concentrata in Asia dovrebbe escludere pericolose sovrapposizioni, mentre la prosecuzione dei rapporti di fornitura con FCA dovrebbe assicurare piena continuità produttiva. Ma la nostra attenzione come sindacato sarà massima, poiché Magneti Marelli è una eccellenza da preservare e valorizzare, che in Italia conta quasi diecimila dipendenti in numerosi stabilimenti di componentistica dislocati dal nord al sud della penisola e importanti centri ricerca», spiega il segretario generale della Uilm Rocco Palombella.

«Nel processo di consolidamento, Calsonic non è presente in Europa e Magneti Marelli non è in Giappone e ciò rappresenterà un’occasione di crescita e consolidamento senza sovrapposizioni produttive e occupazionali.L’accordo prevede la salvaguardia integrale della forza lavoro su cui vigileremo affinché l’operazione sia una grande occasione di crescita», ha detto il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli.

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