Coronavirus: l’Italia ferma i voli da e per la Cina

Coronavirus: l’Italia ferma i voli da e per la Cina
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Daniele Pizzo
Stop ai collegamenti aerei e il Governo dichiara l’emergenza sanitaria per 6 mesi
31 gennaio 2020

«Su disposizione delle Autorità sanitarie nazionali l’ENAC ha provveduto a sospendere tutti i collegamenti aerei tra l’Italia e la Cina, fino a nuove comunicazioni». Con queste parole l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha annunciato lo stop ai collegamenti aerei tra Italia e Cina nel tentativo di limitare i possibili contagi da Coronavirus.

Nelle scorse ore le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa avevano sospeso tutti i voli da e per la Cina. A Fiumicino e Malpensa sono intanto atterrati gli ultimi voli provenienti dalla Repubblica Popolare e i passeggeri sono stati condotti presso le strutture sanitarie per effettuare i controlli medici.

Dopo l’OMS, che ieri ha dichiarato l’emergenza globale, anche il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’emergenza sanitaria nazionale per sei mesi.

La decisione è stata presa dopo la scoperta di due casi in Italia: si tratta di due coniugi cinesi provenienti dalla provincia di Wuhan di 67 e 66 anni arrivati a Milano il 23 gennaio, dove si sarebbero fermati un paio di giorni prima di visitare Parma e fermarsi a Roma. Ora sono ricoverati all’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, mentre la loro stanza all’hotel è stata sigillata.

L'aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l'ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore.

Sono sbarcati nel frattempo dalla Costa Smeralda ormeggiata al porto di Civitavecchia i 1.143 passeggeri che avrebbero dovuto sbarcare ieri e che sono rimasti bloccati a bordo per il sospetto caso di Coronavirus, poi rientrato.

Le raccomandazioni del Ministero della Salute

Intanto il Ministero della Salute ha diffuso una serie di consigli per limitare il rischio di contagio e riconoscere i sintomi.

Le raccomandazioni per ridurre l'esposizione e la trasmissione comprendono il mantenimento dell'igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie), a scopo precauzionale:

- contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
- indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
- utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.

I sintomi più comuni da contagio includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

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