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Un’auto elettrica nuova, economica e senza infotainment? Sì, esiste. Ma non arriva dall’India o dalla Cina: arriva direttamente dagli Stati Uniti, ed è firmata Slate, startup legata ad Amazon. Si chiama semplicemente Slate Truck ed è un piccolo pickup elettrico che si preannuncia come il manifesto dell’essenzialità contemporanea. Un veicolo che, in modo sorprendente, ha molto più in comune con la Fiat Topolino (e la sorella Citroën Ami) che con una Tesla.
La missione? Tagliare il superfluo per abbassare il prezzo. Il risultato è un mezzo che dovrebbe costare meno di 20.000 dollari, una cifra che oggi suona quasi provocatoria. E per riuscirci, Slate ha fatto scelte radicali: niente vernice metallizzata, niente impianto audio fisso, niente finestrini elettrici, niente schermo centrale. C’è invece una mensola per la cassa Bluetooth, un supporto per lo smartphone, e tre manopole fisiche per regolare il clima.
Il paragone con la Topolino non è forzato: entrambe le auto propongono un ritorno all’essenziale, non per nostalgia, ma per funzionalità e accessibilità. La Topolino, con il suo impianto base, sedili in plastica e struttura semplificata, punta a far entrare l’elettrico anche nei conti dei più giovani. Slate fa lo stesso, ma con la mentalità americana: piattaforma elettrica, look da mini truck, e interni da anni ’90.
Le manovelle per alzare i finestrini – scomparse definitivamente con l’ultima Jeep Wrangler base – tornano a bordo dello Slate. Sono un risparmio marginale? Forse. Ma il messaggio è chiaro: ogni componente tolto serve a tagliare prezzo e complessità, mantenendo ciò che è davvero necessario per muoversi.
Il dettaglio più interessante? Il cruscotto è uno scaffale. Niente schermo, solo un porta-smartphone e una presa USB. Musica, mappe, messaggi: tutto passa dallo smartphone, come in realtà già avviene su molte auto con CarPlay o Android Auto. Slate semplicemente lo rende esplicito e strutturale. Un’idea tanto banale quanto efficace.
Il successo della Topolino dimostra che c’è un pubblico per le auto semplici, leggere, oneste. Il progetto Slate, sebbene pensato per il mercato USA, conferma che si possono ancora costruire veicoli nuovi a prezzi accessibili, purché si sia disposti a rinunciare al superfluo. Non è un discorso nostalgico, ma una risposta concreta a un mercato in cui le utilitarie spariscono e il nuovo costa sempre più. Nel 2026, tra SUV da 70.000 euro e berline touch-only, un’auto con finestrini manuali e cassa Bluetooth potrebbe essere l’unico gesto veramente rivoluzionario.