Daimler: è guerra con i radiotaxi di Roma e Milano

Daimler: è guerra con i radiotaxi di Roma e Milano
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Daniele Pizzo
Segnalazione di Mytaxi Italia all'autorità per la concorrenza su tassisti obbligati ad usare un solo sistema di prenotazione delle corse. Una pratica che limiterebbe il libero mercato dei taxi, con costi maggiori per gli utenti
25 gennaio 2017

Le società e cooperative radiotaxi di Roma e Milano potrebbero limitare la concorrenza nel mercato delle corse cittadine. E' questa l'ipotesi dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di alcune società di gestione del servizio di Roma (Radiotaxi 3570 Soc. Coop., Cooperativa Pronto Taxi 6645 S.c. e Samarcanda S.c.) e di Milano (Taxiblu S.c., Yellow Tax Multiservice S.r.l. e Autoradiotassi Soc. Coop).

A far partire l'istruttoria dell'AGCM è stata Mytaxi Italia Srl, filiale italiana dell'omonimo gruppo che dal 2014 appartiene a Daimler AG, che opera sul mercato con una app che permette di prenotare ed acquistare una corsa in taxi. Secondo Mytaxi e secondo quanto appurato dall'AGCM, le clausole di esclusiva che regolano i rapporti tra i tassisti e le società e cooperative operanti nelle città italiane con il più alto numero di auto gialle in servizio (7.661 a Roma, 4.856 a Milano) «appaiono idonee ad ostacolare, se non ad impedire, l’utilizzo simultaneo da parte dei singoli tassisti di vari intermediari per la fornitura di servizi di raccolta e smistamento della domanda del servizio taxi, ed in particolare ad ostacolare o rallentare l’ingresso nel mercato di nuovi operatori che offrono servizi innovativi di questo tipo».

In altre parole, i servizi di radiotaxi pretendono, secondo quanto stabilito nei loro statuti, che i tassisti debbano eseguire solo le corse prenotate attraverso i loro centralini. Mytaxi lamenta quindi le restrizioni a cui sarebbero sottoposti i tassisti, ai quali sarebbero impedito di procurarsi le corse attraverso altri canali. Pare infatti che si siano già registrati casi in cui i radiotaxi abbiano annullato unilateralmente i contratti a tassisti che hanno usato canali alternativi.

Tali condotte, scrive l'autorità nell'istruttoria, sarebbero «suscettibili di integrare una possibile violazione dell’articolo 101 del TFUE o dell’articolo 2 della legge n. 287/90».

Secondo l'authority, queste restrizioni potrebbero inoltre gravare sul prezzo delle corse per gli utenti finali, dal momento che le tariffe stabilite dai Comuni sono da intendersi come tariffe massime, dunque «non si può escludere che uno sviluppo di nuove modalità di ricerca del servizio taxi da parte dell’utenza finale possa portare ad una crescita del mercato (e/o di sue particolari nicchie) e dunque a forme di differenziazione dei prezzi per tipologia di utenze, fasce orarie, ecc.».

Come funziona un servizio di radiotaxi

Il servizio radiotaxi, spiega l'AGCM, funziona mediante un sistema centralizzato nel quale una centrale operativa riceve le richieste telefoniche, ricerca via radio e localizza il taxi disponibile più vicino al luogo del prelevamento dell’utente al momento della chiamata e gli assegna la corsa. Per usufruire del servizio radiotaxi il singolo tassista paga una cifra fissa di ingresso ed un canone mensile, il cui ammontare è stabilito dal rispettivo gestore di radiotaxi. 

Come funziona Mytaxi (e simili)

Mytaxi fornisce ai singoli tassisti servizi di raccolta e smistamento della domanda tramite una app per smartphone e tablet. L’adesione ai servizi di Mytaxi è gratuita, così come gratuita è l’uscita dal servizio e non è previsto un numero di corse obbligatorie in caso di convenzionamento. I tassisti convenzionati pagano a Mytaxi una commissione in percentuale sul prezzo di ogni corsa portata a termine. Non esistono clausole di esclusiva, per cui i tassisti convenzionati con Mytaxi possono utilizzare in contemporanea qualunque altro sistema di raccolta e smistamento della domanda.

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