Dieselgate, Mercedes chiude un nuovo capitolo negli Usa: accordo da 150 milioni di dollari

Dieselgate, Mercedes chiude un nuovo capitolo negli Usa: accordo da 150 milioni di dollari
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A quasi dieci anni dallo scandalo emissioni, la filiale statunitense di Mercedes-Benz accetta un nuovo patteggiamento con 48 Stati americani. Sul tavolo un pagamento da 149,6 milioni di dollari, interventi tecnici sui veicoli coinvolti e compensazioni per i clienti.
24 dicembre 2025

Negli Stati Uniti, Mercedes ha raggiunto un nuovo accordo transattivo per chiudere uno dei filoni giudiziari ancora aperti legati alle emissioni dei motori diesel. La filiale americana della Casa tedesca ha accettato di versare complessivamente 149,6 milioni di dollari, pari a circa 85 milioni di euro, per porre fine alle accuse di utilizzo di dispositivi illeciti per la manipolazione dei dati sulle emissioni.

L’intesa, che dovrà ora essere approvata da un tribunale, è stata siglata con i procuratori generali di 48 Stati, oltre a Porto Rico e al Distretto di Columbia. Secondo quanto previsto dall’accordo, circa 120 milioni di dollari saranno versati immediatamente ai singoli Stati coinvolti, mentre i restanti 29,6 milioni potranno essere progressivamente ridotti di 750 dollari per ogni veicolo che Mercedes provvederà a riparare, ritirare dal mercato o riacquistare.

Oltre alla componente economica, il patteggiamento impone una serie di obblighi operativi. Mercedes dovrà aggiornare i software di 39.565 veicoli che, fino ad agosto 2023, non risultavano ancora conformi. È inoltre prevista un’estensione della garanzia e il riconoscimento di un indennizzo di 2.000 dollari per ciascun proprietario interessato. L’accordo include anche l’impegno ad adottare misure preventive per evitare future violazioni e a rispettare specifici obblighi di vigilanza sui processi interni.

Non è la prima volta che il gruppo tedesco affronta conseguenze giudiziarie negli Stati Uniti. Già nel 2020 Mercedes aveva raggiunto un patteggiamento da circa 1,5 miliardi di dollari con il governo federale e con le autorità della California per chiudere un procedimento per frode legato alle emissioni. Anche in questa occasione, l’azienda ha ribadito la propria posizione, sostenendo “l’infondatezza delle accuse” e negando qualsiasi responsabilità diretta.

Secondo Mercedes, l’accordo rientra in “sufficienti accantonamenti” già previsti a bilancio e consente di risolvere tutti i procedimenti legali ancora pendenti negli Stati Uniti sul fronte del Dieselgate. Un segnale di chiusura, almeno sul piano giudiziario, di una vicenda che continua a segnare profondamente l’industria automobilistica globale.

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