Dieselgate: Volkswagen perde in tribunale e Winterkorn sorride (un po’)

Dieselgate: Volkswagen perde in tribunale e Winterkorn sorride (un po’)
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La Corte Suprema tedesca boccia l’accordo con l’ex CEO Martin Winterkorn: il Dieselgate torna a tormentare Volkswagen con una nuova grana da milioni di euro
1 ottobre 2025

C’era una volta il Dieselgate, lo scandalo che è costato a Volkswagen più di 30 miliardi di euro e che sembrava ormai archiviato. Ma a quanto pare, i fantasmi del passato non mollano Wolfsburg. La Corte Suprema tedesca ha infatti ribaltato l’approvazione dell’accordo del 2021 tra il gruppo e l’ex CEO Martin Winterkorn, quello in cui il manager si impegnava a pagare 11,2 milioni di euro, mentre l’ex membro del board Rupert Stadler si accontentava di 4,1 milioni.

Il problema? I piccoli azionisti non sono stati messi al corrente di tutti i dettagli, come il fatto che la polizza assicurativa D&O avrebbe coperto ben 270 milioni e che molti altri dirigenti uscivano praticamente puliti dalla vicenda. In altre parole, Volkswagen aveva omesso qualche “particolare” che ora rischia di rendere nullo l’intero patto.

Una storia che non finisce mai

La decisione dei giudici di Karlsruhe rimanda il caso al tribunale di grado inferiore, aprendo di fatto un nuovo capitolo di una saga infinita. E Volkswagen, che nel frattempo prova a reinventarsi tra elettrico, SUV e software, si ritrova di nuovo con il Dieselgate a far capolino nelle aule giudiziarie.

L’azienda ha già fatto sapere che vuole arrivare allo stesso risultato dell’accordo del 2021, ma stavolta con qualche garanzia in più. Insomma, Winterkorn e soci avranno ancora da discutere, mentre gli azionisti possono sentirsi meno “spettatori” e più parte in causa. Morale della favola? Quando si tratta di Dieselgate, il finale non arriva mai: ogni volta che sembra chiuso, qualcuno gira la chiave e riaccende il motore.

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