Diess lancia l'allarme per l'arrivo di Apple e dei colossi hi-tech nell'automotive

Diess lancia l'allarme per l'arrivo di Apple e dei colossi hi-tech nell'automotive
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Il capo di VW teme più Apple che Toyota, per questione di potere economico e tecnologia utile nel futuro
30 dicembre 2020

Se non basta la percezione di chi lavori nel mondo dell’auto osservandosi bene intorno a 360°, per dare certi “allarmi” dovuti alla rivoluzione tecnologica nel settore, ecco un remind di quelli forti. Ci pensa il numero uno del gruppo VW Herbert Diess, fresco di rinnovo del mandato, a spiegare la tendenza poco rassicurante per la vecchia industria europea e non solo.

Certi “giganti tecnologici ricchi di liquidità” come lui stesso li definisce, invadono l'industria automobilistica e sono una sfida molto grande. Anche per il colosso Volkswagen che tutto o quasi ha schiacciato a cavallo tra i due secoli. Diess dice apertamente di temere molto più realtà come Apple, che uno storico rivale come Toyota. Attenzione, quando parla un CEO facendo nomi. Di Apple onestamente si sta parlando anche troppo, senza vedere sostanza, per non dire che ci sia sotto qualcosa. Il fatto è che i comuni utenti ed automobilisti, pur facendo molte ipotesi, a ora non sanno se realmente si vedrà nel 2025 o 2028 la iCar che ridimensionerebbe all’istante le ID VW o la piccola 500.

Diess magari qualcosa conosce e non parla a caso. Come già scritto sulle pagine di automoto.it l’ingresso nel mondo dell’auto di forti aziende extra settore velocizzerà il cambiamento di tutto quanto non sia lo storico ferro, limitando la meccanica a ruolo marginale. Un trend che per ora tocca i motori e la connettività, destinato ad estendersi con la guida autonoma e l’intelligenza artificiale. Quello che indica Diess è uno squilibrio economico, che potrebbe spostare il potere sino a ieri saldamente detenuto da aziende storiche come la sua. Se Tesla è nota per aver passato lunghi anni in cerca di finanziamenti, utili a convertire in realtà le intuizioni di Elon e del suo staff, società come Apple non avendo limiti di risorse economiche ci metterebbero poco. A trovare spazio nella mobilità sfruttando le competenze che si trovano nel cassetto e diventano utili nell’auto del domani.

Diess segnala quindi il fattore sia di tecnologia sia di economia, dove ultimamente VW teme concorrenti che possano sottrarre investitori, prima ancora che automobilisti. Nonostante l’allarme infatti, Diess ribadisce un concetto già espresso che non tutti condividono, specie dopo aver conosciuto la pandemia: l'azienda di maggior valore al mondo sarà una società della mobilità. "Tra cui Volkswagen o anche Tesla (che opera anche in Germania, adesso)". Sapendo che Apple vanterà “una migliore tecnologia di comunicazione e di connettività che la renderà estremamente pericolosa”.

Staremo a vedere, a suon di comunicazioni utili anche per creare interesse finanziario, o di forti innovazioni, quante aziende della comunicazione come le compagnie telefoniche si metteranno a capo fitto nell’auto e nella mobilità trovando investitori e clienti soddisfatti.

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