Ferrari Dino 246 GTS: in vendita un esemplare quasi... restaurato

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Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
La splendida Ferrari Dino 246 GTS torna a far parlare di sé: in vendita uno splendido esemplare degno di nota. Eccolo in foto
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
27 dicembre 2019

Ci sono auto che hanno fatto la storia e che, ancora oggi, sanno incantare e affascinare anche chi, di auto, non è uno specialista. Parliamo della Ferrari Dino 246 GTS, un’auto dal fascino intramontabile che, con il proprio design dalle linee morbide e sportive, ha fatto perdere la testa a tanti.

Il modello nacque nel 1969 in sostituzione di un’altra Dino, la 206 GT e alla quale somigliava abbastanza nell’estetica, sebbene i dettagli inediti non fossero pochi. Il nome 246 sta ad indicare il propulsore da 2.4 litri, mentre il 6 ricorda il frazionamento a sei cilindri, derivato da quello ideato da Alfredo Ferrari, detto Dino, figlio di Enzo Ferrari e morto prematuramente a 24 anni nel 1956.

La 246 venne ampiamente apprezzata per la propria potenza di 195 CV ma, soprattutto, per il suo essere estremamente bilanciata e con uno sterzo leggero ma, al contempo, preciso e così venne venduta in ben 3.700 esemplari durante gli anni di produzione.

Gli esemplari arrivati ai giorni nostri, però, non sono tantissimi e i collezionisti di tutto il mondo sono disposti a spendere cifre che si aggirano attorno ai 400.000 euro per accaparrarsene una.

RM Sotheby’s. all’interno dell’asta “The Poster Car Collection” che si terrà a Parigi, metterà all’incanto un esemplare in versione GTS costruito a Maranello nell’ottobre del 1973.

 

 

L’auto, che in origine era dipinta in Blu Dino Metallizzato con gli interni in pelle beige, venne spedita in Nevada per essere poi consegnata all’inizio del 1974 al proprio primo proprietario, Gary Nolan Buck, proveniente dall’Oklahoma.

L’anno successivo l’auto passò di mano, acquistata da Gary Castor, militare della Marina degli Stati Uniti che la tenne prima in Virginia, poi la portò con sé a Napoli, quando fu trasferito in Italia, per poi riportarla a San Diego quando, nel 1989, fu coinvolto in un incidente stradale e lasciata per anni in garage.

Dieci anni più tardi l’auto venne acquistata da William e Carol Biggs, provenienti dalla California, i quali iniziarono a sistemarla lentamente e, nel 2013, l’auto venne spedita nel Regno Unito per ultimare il restauro che, ad oggi, rimane ancora incompleto.

La Ferrari, con telaio n. 06290 attende di essere finita anche se pare che non manchi molto. Il motore e il cambio sono stati completamente restaurati, insieme a sospensioni, freni e sterzo. Anche gli interni sono stati rifoderati, manca però la verniciatura finale e che il tutto venga nuovamente assemblato.

Ora non resta che qualche facoltoso appassionato si faccia avanti e che completi il restauro di un’auto che può essere considerata come un capolavoro della meccanica e del design italiano.
 

Photo Credits: RM Sotheby's

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