Ferrari F150: la prossima Special Car della Rossa

Ferrari F150: la prossima Special Car della Rossa
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Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
L'erede della Enzo, per il momento, si chiama F150. A rivelarlo è lo stesso Ferrari Magazine nel contesto di un'intervista a Roberto Fedeli (tecnica) e Flavio Manzoni (design), al vertice super progetto ibrido di Maranello
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
17 dicembre 2012

Come si chiama una Supercar di una Casa che, di fatto, produce soltanto auto classificabili per qualunque comune mortale solo ed esclusivamente come supercars? Facile: "special cars", spiegano Roberto Fedeli e Flavio Manzoni, rispettivamente Direttore Tecnico e Capo del Design Ferrari nel più recente numero di "Ferrari Magazine".

L'occasione è quella di un servizio che, con la scusa di far salire un po' la pressione degli appassionati in attesa della prossima F150, la Supercar - scusate, Special - della Casa di Maranello, ripercorre la storia delle Ferrari più estreme: GTO, F40, F50 ed Enzo. Auto che fanno da collante fra le due nature Ferrari: quella delle vetture da F1 e quella delle GT stradali. Auto i cui interni, per esempio, sarebbero inaccettabili per una GT, ma allo stesso tempo auto su cui vengono sperimentate le declinazioni stradali delle soluzioni nate sulle F1, che con il tempo verranno poi trasferite sulla produzione "di serie". Se così si può definire quella di automobili come le Ferrari, s'intende.

Fibre composite e KERS

La storia parte dalla GTO, diversa dalle altre perché non concepita come auto stradale ma versione da gara - per correre nei gruppi B - della 308GTB. Fu la prima Ferrari turbocompressa, ma anche la prima delle vetture di Maranello ad impiegare materiali compositi - il Kevlar - per parte del telaio spaceframe.

La F150, curiosamente, impiegherà lo stesso materiale in zone analoghe, anche se stavolta per ospitare e proteggere le batterie del sistema KERS di cui sarà dotata. Ma non è questo l'unico legame fra GTO e le più recenti Enzo ed F150, come illustra Manzoni: le tre auto hanno forse più tratti in comune fra loro di quanti non ne abbiano con le altre due - la mancanza di appendici aerodinamiche viste su F40 ed F50, per esempio, sparite già sulla Enzo che pure resta altrettanto se non più estrema delle prime.

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La prossima F150 ripercorre la storia delle Ferrari più estreme: GTO, F40, F50 ed Enzo. Auto che fanno da collante fra le due nature Ferrari: quella delle vetture da F1 e quella delle GT stradali

Da GTO a F150 passando per F40, F50 ed Enzo

Solo tre anni separano la GTO dalla F40, che Fioravanti (leggendario designer Pininfarina) definisce la figlia della GTO. Le somiglianze fra le due sono evidenti, sia per schema telaistico che motoristico, ma la F40 - la prima auto di produzione a passare le 200 miglia orarie - era se possibile ancora più estrema. «Anche in rettilineo, sulla F40, lo sterzo non era mai completamente dritto» ricorda Fedeli. «Oggi è possibile apprezzare auto, anche estreme come la Enzo, senza bisogno di portarle al limite. Allora non avevamo la tecnologia che ci permettesse di farlo». Tanto che la Enzo, prosegue il DT, è un'auto che chiunque può guidare, mentre F40 ed F50 erano belve di tutt'altro carattere.

La F50 arrivò dopo un'attesa maggiore, nel 1995, ma con un'evoluzione molto più profonda. Il suo V12 aspirato da 4,7 litri, erogante 520cv, derivava direttamente da quello della Formula 1 F92A del 1992, a cui si ispirava anche per altre soluzioni come la scocca in Nomex e fibra di carbonio. «L'alluminio resta il nostro materiale d'elezione per le vetture di produzione» spiega Fedeli, «ma i volumi produttivi estremamente contenuti delle special ci consente l'uso del carbonio, che fa risparmiare peso in maniera molto significativa»

La F150 sarà la Ferrari con il maggior travaso d'esperienza dalla F1 mai realizzata

La F50 ha dato il "la" ad un'era

La F50 ha tracciato una strada seguita poi da Enzo ed F150: la derivazione dalla F1 ha portato sulla "special" del 2002 i freni carboceramici, il cambio al volante e l'aerodinamica attiva. Pur senza appendici aerodinamiche, la sagoma di una Enzo - con radiatori laterali e il solo musetto al centro - è di fatto quella di una F1. «Gli alettoni rovinano la linea» spiega Fedeli, «per cui abbiamo usato parti mobili sulla carrozzeria per applicare i carichi aerodinamici al punto giusto nel momento giusto. Dal punto di vista pratico, l'aerodinamica di una F1 è completamente diversa da quella di una stradale ma i concetti restano gli stessi - fisica e metodologia non cambiano»

ferrari telaio composito video
La nuova F150 seguirà le orme della Enzo: la scocca "in nero", ovvero con il carbonio grezzo, è vicinissima a quella di una F1, e il motore deriverà allo stesso modo da una F1, come prova il già citato HY-KERS di cui sarà dotata

F150: scocca da F1

La nuova F150 seguirà le orme della Enzo: la scocca "in nero", ovvero con il carbonio grezzo, è vicinissima a quella di una F1, e il motore deriverà allo stesso modo da una F1, come prova il già citato HY-KERS di cui sarà dotata. «La F150 sarà la Ferrari con il maggior travaso d'esperienza dalla F1 mai realizzata - stiamo cercando di anticipare il futuro» spiega ancora Fedeli. «Stiamo costruendo un'auto ai limiti della tecnologia, ma sentiremo di avercela fatta solo se chi la guiderà riuscirà a percepirne i risultati. Il vero obiettivo di una special Ferrari sono le sensazioni…»

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