Fiat - John Elkann: “l'uscita da Confindustria non cambia l'impegno in Italia”

Fiat - John Elkann: “l'uscita da Confindustria non cambia l'impegno in Italia”
Pubblicità
In seguito all'annuncio effettuato da Marchionne negli scorsi giorni in merito all'uscita di Fiat da Confindustria, il Presidente del Gruppo, John Elkann, ha voluto precisare che tale decisione non cambierà l'impegno del brand torinese in Italia
6 ottobre 2011

Punti chiave

Dopo le dichiarazioni espresse nei giorni scorsi dall'Amministratore Delegato Sergio Marchionne in merito all'uscita del Gruppo Fiat da Confindustria, con conseguente replica della Mercegaglia e delle associazioni sindacali, John Elkann, Presidente del brand torinese, ha considerato legittimo tornare sull'argomento dichiarando che «la nostra uscita da Confindustria non cambia il nostro impegno in Italia. Se uno guarda a questi ultimi tempi, abbiamo annunciato lunedì l'impegno a Mirafiori e quello in Irpinia con i motori nuovi.»

Elkann ha inoltre ribadito l'impegno della Fiat «a Grugliasco, dove produrremo la nuova Maserati in uno stabilimento chiuso da cinque anni, mentre a Pomigliano, stiamo costruendo la Panda. Tutti questi sono investimenti fatti in Italia.»

Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm, ha però puntualizzato: «incalzeremo la Fiat, perché realizzi sul territorio nazionale quanto previsto dal piano Fabbrica Italia, nei tempi e nei modi pattuiti.»

Palombella si è inoltre espresso in merito all'uscita di Fiat da Confindustria, dichiarando che «pur essendo un tema che attiene ai rapporti dell'azienda automobilistica con la sua Confederazione di riferimento, riteniamo sbagliata la scelta operata da Fiat. Dopo le intese di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, ora la Uilm solleciterà l'azienda in questione, perché realizzi quanto previsto nel progetto Fabbrica Italia anche negli altri siti produttivi del Gruppo a cominciare da Cassino e Melfi. Al management della casa torinese chiederemo di sbloccare i finanziamenti e di anticipare la produzione di nuovi modelli, perché gli investimenti non si possono ritardare data l'attuale evoluzione dei mercati di riferimento e perché entro il 2014 bisogna realizzare interamente quanto previsto dal piano Fabbrica Italia. Questo è allo stato il ruolo che compete ad un sindacato moderno e riformatore come il nostro.»

Il Presidente di Fiat ha però voluto puntualizzare quanti e quali siano gli impegni italiani di Fiat, tra i quali non manca anche il nuovo stadio della Juventus: «se uno pensa all'iniziativa del nuovo stadio all'avanguardia, siamo gli unici ad avere investito in maniera seria nel nostro paese. E anche l'iniziativa presentata allo Yacht Club Italiano è la prova chiara dell'impegno della Fiat e della mia famiglia in Italia.»

 

Fonte: Ansa

Pubblicità