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Negli anni ’80 il mercato automobilistico europeo viveva un fermento senza precedenti: le sportive compatte, agili e relativamente accessibili, catturavano l’immaginazione degli appassionati. In questo contesto nacque la Fiat Ritmo Abarth 130 TC, versione ad alte prestazioni della già nota Ritmo, lanciata per competere sia nelle strade cittadine sia in circuito.
Con un motore da 1.995 cc e 130 CV, questa hatchback italiana sorprendeva per agilità, accelerazione e precisione di guida, tanto da poter rivaleggiare, in fase di sprint, con modelli ben più costosi e prestigiosi come la Ferrari 208 GTB. La sua storia, spesso sottovalutata, racconta di un’epoca in cui le piccole sportive italiane riuscivano a fare grandi numeri sia in pista sia nelle vendite.
La Ritmo Abarth 130 TC fu presentata nel 1983 come evoluzione della 125 TC. La differenza non era solo nei 5 CV in più: miglioramenti all’alimentazione, accensione elettronica più avanzata e ottimizzazioni al telaio permisero alla vettura di ottenere una dinamica più vivace e una risposta più pronta in curva. Con un peso contenuto di circa 1.020 kg, riusciva a scattare da 0 a 100 km/h in 8 secondi netti, con una velocità massima prossima ai 190–200 km/h, prestazioni impressionanti per un’auto della sua categoria. Il segreto era il perfetto bilanciamento tra motore potente, sospensioni sportive e trazione anteriore efficace, che garantiva sia stabilità in curva sia un comportamento neutro nelle manovre più aggressive.
Il fascino della 130 TC non stava solo nei numeri: le modifiche estetiche firmate Abarth, come cerchi in lega specifici, pneumatici maggiorati e un piccolo spoiler posteriore, conferivano all’auto un look deciso e aggressivo, perfetto per chi voleva distinguersi. Il cambio manuale a 5 marce invitava il guidatore a sfruttare appieno la potenza, offrendo una guida entusiasmante che, all’epoca, non aveva nulla da invidiare a sportive più costose. Proprio grazie a queste caratteristiche, la Ritmo 130 TC riusciva a sorprendere, addirittura in accelerazione, la blasonata Ferrari 208 GTB, dimostrando che una compatta italiana poteva davvero farsi valere.
Oltre alle prestazioni, la Ritmo Abarth 130 TC conquistò il cuore degli appassionati per il perfetto equilibrio tra sportività e accessibilità. Non era solo un’auto da strada: la 130 TC partecipò a gare di rally e competizioni minori, mostrando la versatilità di un modello nato per divertire ma anche per performare in circuito. Il suo successo si riflette ancora oggi nel mercato del collezionismo: una Ritmo 130 TC ben conservata può superare i 30.000 euro, con quotazioni in crescita per modelli restaurati con cura.
Ma la vera leggenda sta nel suo spirito: la 130 TC rappresenta un’epoca in cui l’innovazione tecnica italiana riusciva a combinare design accattivante, potenza, agilità e accessibilità economica. La compatta Abarth è ancora oggi ricordata come un simbolo della sportività alla portata di tutti, un’auto capace di emozionare tanto quanto una supercar, senza dimenticare l’orgoglio di guidare un pezzo di storia italiana. Per gli appassionati di hot-hatch, collezionisti e nostalgici degli anni ’80, la Fiat Ritmo Abarth 130 TC rimane una delle icone più amate e apprezzate, capace di suscitare entusiasmo anche a distanza di decenni.