Fiat V8 Supersonic: quando a Torino facevano auto meravigliose

Fiat V8 Supersonic: quando a Torino facevano auto meravigliose
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Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
Uno degli esempi più importanti della Jet Age è pronto per passare a un nuovo proprietario. Con questo modello, all'epoca, Fiat stupì il mondo intero
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
5 dicembre 2023

Quando venne presentata da Fiat, la 8V, sconvolse un po’ tutti. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere un’auto così sportiva uscire dai cancelli di Torino un’auto così sportiva e innovativa.

La 8V era dotata di un motore 8 cilindri a V in lega leggera, avanzato e con valvole in testa, e di un telaio leggero realizzato da Siata che aveva adottato come soluzione quella delle quattro ruote indipendenti: una caratteristica incredibilmente avanzata per il 1953. Per questo motivo, la Ottovù, così veniva chiamata in Italia all’epoca, divenne presto una delle vetture preferite dai piloti privati europei.

Oltre a circa 45 esemplari realizzati da Fabio Lucio Rapi, la 8V fu carrozzata anche in piccoli lotti da Vignale e Zagato, ma fu la serie di 15 telai carrozzata in alluminio dalla Carrozzeria Ghia a conquistare il mondo, in particolare con lo splendido design Jet Age della coupé Supersonic. L’autore del progetto? Giovanni Savonuzzi. Dei 15 telai acquistati da Ghia, uno solo venne adibito a coupé con linee più tradizionali mentre i restanti 14 avevano una linea decisamente più futuristica.

La Fiat V8 Supersonic del 1953
La Fiat V8 Supersonic del 1953

Se, da un lato, le Supersonic sono giustamente considerate come grandi successi del design automobilistico, dall'altro hanno anche un certo peso dal punto di vista storico dato che rappresentano l'inizio di una fruttuosa collaborazione tra Ghia e Chrysler.

Vedere una 8V in vendita, a causa dei numeri particolarmente ridotti, è un’occasione che si presenta una volta nella vita e, se doveste avere la disponibilità economica, potrebbe essere arrivata l’occasione giusta. RM Sotheby’s, infatti, ha messo all’incanto la telaio n°000053, uno splendido esemplare realizzato in tinta blu medio, abbinato a degli interni in pelle color terracotta. Un abbinamento unico.

Uscito dagli stabilimenti Fiat nel luglio del 1953, il telaio venne successivamente spedito a Ghia per il lavoro di carrozzeria e, una volta ultimato, l’auto venne consegnata ad Alessandro Sarti di San Marino.

Come dimostra un ritaglio in archivio di un numero del 1955 di Auto Italiana, il signor Sarti espose la sua Supersonic al Concorso d'Eleganza di Rimini e probabilmente ne rimase in possesso per tutto il resto del decennio.

Nel 1960 la Fiat fu venduta a tale Piero Fagioli di Rimini che la utilizzò come esemplare da cannibalizzare per la propria 8V da competizione e, dopo un ulteriore passaggio di proprietà a fine anni ’60, la Supersonic rimase ferma per 30 anni, fino a quando fu riscoperta da un collezionista belga che, per fortuna, a partire dal 2011, la sottopose a un restauro completo, riportandola al proprio stato originale.

La strumentazione della Fiat 8V Supersonic
La strumentazione della Fiat 8V Supersonic

Pur utilizzando tutte le componenti di fabbrica, il lavoro, durato tre anni, permise di portare la potenza a 135 CV, circa 30 in più rispetto a quando uscì di fabbrica, rendendo quest’auto ancora più divertente e adatta alla partecipazione di eventi storici.

Dalla fine del restauro, però, la 8V non è mai stata mostrata in pubblico né utilizzata a raduni e così l’opportunità di portarsela a casa rende il pubblico ancora più in stato di fermento.

Piccolo particolare: l’unicità di questo modello si paga e pure tanto. La stima per questa 8V Supersonic è compresa tra 1,8 e 2,4 milioni di euro.

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