Filosa debutta da CEO Stellantis: “2025 anno difficile, ma torniamo a crescere (col V8 Hemi)”

Filosa debutta da CEO Stellantis: “2025 anno difficile, ma torniamo a crescere (col V8 Hemi)”
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Dopo un primo semestre complicato, il colosso automobilistico scommette su nuovi modelli, ritorni strategici e tagli mirati per riconquistare quote di mercato, soprattutto in Nord America
30 luglio 2025

Il 2025 si sta rivelando un anno impegnativo per Stellantis, ma l’amministratore delegato Antonio Filosa non ha dubbi: “Stiamo facendo progressi nella nostra offensiva prodotto e iniziamo a vedere segnali incoraggianti, seppur ancora iniziali”. Durante la conference call sugli utili del primo semestre, Filosa ha delineato una strategia chiara e aggressiva per rimettere in carreggiata il gruppo, duramente colpito da costi crescenti, margini ridotti e calo nelle consegne.

I dati parlano chiaro: nei primi sei mesi del 2025, Stellantis ha registrato una perdita di 2,65 miliardi di dollari, con un margine operativo rettificato crollato allo 0,7%, contro il 10% dello stesso periodo del 2024. In Nord America, il margine è addirittura negativo (-3,4%) e le spedizioni sono diminuite del 23%. Una contrazione attribuita alla fine di alcuni modelli, al calo delle vendite alle flotte e alla riduzione della produzione di veicoli d’importazione.

Ciononostante, Filosa ha sottolineato una riduzione del 16% delle scorte in Nord America ed Europa rispetto all’anno scorso, segnale che le misure di contenimento stanno avendo effetto.

 

Il ritorno del V8 e un Ram 1500 più accessibile

Tra le mosse più clamorose c’è la reintroduzione del motore V8 Hemi da 5.7 litri sul pick-up Ram 1500, una scelta dettata – secondo Filosa – dalla domanda del mercato: “Il 40% degli acquirenti di truck negli Stati Uniti non considera nemmeno un marchio privo di V8. Abbiamo agito in meno di dieci mesi e i risultati si vedono: oltre 10.000 ordini nelle prime 24 ore”.

Accanto al ritorno del V8, Stellantis lancerà nel terzo trimestre anche il nuovo Ram 1500 Express sotto i 50.000 dollari, pensato per colmare il vuoto lasciato dalla dismissione della versione Classic. Un prodotto d’attacco, nato dal dialogo diretto con la rete di concessionari.

Tra le novità attese nella seconda metà dell’anno spicca anche la nuova generazione della Jeep Cherokee, considerata strategica per tornare a presidiare il segmento dei SUV medi. Filosa ha confermato l’intenzione di recuperare terreno proprio nei segmenti abbandonati in passato, promettendo una maggiore attenzione alla qualità costruttiva: “Il 2025 è e sarà un anno difficile – ha ammesso Filosa – ma stiamo reagendo con decisione. Riporteremo prodotti dove serve, e con un’esecuzione migliore”.

A pesare sui conti del gruppo sono soprattutto i dazi doganali, che nella prima metà dell’anno hanno comportato un costo netto di 380 milioni di dollari e che, secondo il CFO Doug Ostermann, potrebbero salire ulteriormente nella seconda parte del 2025. A causa di questo scenario, Stellantis ha deciso di rimandare la produzione del Dodge Hornet 2026 in Italia e di cancellare la versione R/T del Charger Daytona elettrico.

Il gruppo ha precisato che il 95% dei veicoli importati negli USA proviene da impianti nordamericani e rispetta l’accordo USMCA, ma resta aperta una trattativa con i legislatori per contenere l’impatto delle tariffe future.

Michael Bettenhausen, presidente del National Dealer Council di Stellantis, si dice fiducioso: “I concessionari sono pronti, motivati e desiderosi di tornare ai volumi di cinque anni fa. Tutto dipenderà dal prodotto, dalla comunicazione e dal valore percepito dai clienti”.

Con una pipeline di nuovi modelli in arrivo e una rinnovata attenzione al posizionamento competitivo, Stellantis punta a riguadagnare margine e quote di mercato, soprattutto negli Stati Uniti. Ma la strada è lunga e passa anche da scelte difficili, come la sospensione del programma sull’idrogeno, per concentrarsi su linee di sviluppo più concrete e redditizie.

Come ha concluso Ostermann, “Non siamo ancora vicini al pieno potenziale dell’azienda, ma stiamo affrontando le decisioni difficili e ponendo le basi per un secondo semestre in ripresa”.

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