Filosofia della tecnica. Gli incidenti acustici simulati alla radio

Filosofia della tecnica. Gli incidenti acustici simulati alla radio
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Capita spesso di sentire alla radio spot pubblicitari che simula incidenti per sensibilizzare sul tema della sicurezza. Che spesso però rischiano di avere un effetto assolutamente opposto
12 giugno 2014

Non è l’unico esempio di “Cretinismo applicato alle Macchine” e neppure di comunicazione scadente e sostanzialmente dannosa. Anzi, partiamo proprio da un esempio fuori dall’ambito consueto delle nostre considerazioni.

 

E’ esperienza ormai purtroppo comune ascoltare alla radio o alla televisione annunci pubblicitari che vantano prodotti fantastici, spesso in campo sanitario; annunci che hanno un finale tragicomico. Nell’ultimo secondo di programmazione un abilissimo parlatore ”a razzo” riesce a dire concitatamente “attenzione il prodotto può avere effetti dannosi, come giramenti di testa, sonnolenza, perdita della memoria, anemia, depressione, manie suicide od omicide, cancro….usare con prudenza ed eventualmente consultare un medico al primo accenno di disagio”.

 

E’ vero, poi sulla scatola queste cose si trovano scritte in chiaro, ma l’importante era vendere il prodotto e ormai ci si è cascati. Un’autentica truffa a cui non mi pare ci sia reazione adeguata da parte delle autorità. Venendo al campo automobilistico abbiamo assistito, e capita tuttora di assistere, a pubblicità altrettanto, ma direi ancora di più, pericolosamente idiote. Spesso vanno sotto il nome di “campagna per la prevenzione delle disgrazie automobilistiche”.

incidente
Campagnae pubblicitarie pensate per evitare incidenti potrebbero avere un effetto assolutamente opposto

 

In pratica voi viaggiate tranquillamente con la radio accesa nell’evidente intenzione di tranquillizzarvi e di rendere meno stressante la guida, specie in ambito cittadino o in zone ad elevata densità di traffico. Un breve silenzio e poi un terribile stridio di pneumatici sull’asfalto e uno schianto devastante con rumore di vetri rotti e di lamiere in contorcimento, persino clacson suonanti premuti da corpi esanimi: mancano (per ora, ma a qualche “creativo” verrà in mente) le urla di paura, e di raccapriccio.

 

Queste probabilmente ce le state mettendo voi, mentre il piede corre al freno e osservate intorno per capire dove sia accaduta questa terrificante disgrazia. Se nel frattempo non venite tamponati (ed entrate così a pieno diritto nel mondo degli incidenti stradali, quelli veri) udirete una vocina, questa volta sicuramente proveniente dalla radio, che vi dice: “avete indossato la cintura di sicurezza?” oppure “avete controllato i pneumatici?” o altre importanti ovvietà che effettivamente sono indispensabili per viaggiare in sicurezza.

Nessuno di questi ha un’anticamera di cervello dove s’affaccia il pensiero che questi annunci possano avere un effetto assolutamente opposto agli scopi di una campagna di sicurezza stradale

 

Pensate alla trafila che gli annunci devono seguire per arrivare alla effettiva programmazione. Chi li crea, chi li suggerisce, chi li prepara, chi li ascolta in fase decisionale, chi li autorizza; ebbene nessuno di questi ha un’anticamera di cervello dove s’affaccia il pensiero che questi annunci possano avere un effetto assolutamente opposto agli scopi di una campagna di sicurezza stradale.

 

Abbiamo un po’ estremizzato il concetto, ma vi assicuro che così è stato e di questo malvezzo ce n’è ancora in giro. Non diversamente la segnaletica andrebbe considerata più attentamente quando, con il migliore degli scopi, attira completamente l’attenzione di chi guida. Si provocano rallentamenti, tamponamenti e magari qualcosa di peggio semplicemente per scoprire che sul cartello c’è scritto: “guidate con prudenza”.


Carlo Sidoli 
 

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