Francia, multa a FCA da 10 miliardi. La replica: «Accuse infondate»

Francia, multa a FCA da 10 miliardi. La replica: «Accuse infondate»
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Il Dieselgate alla francese coinvolge anche Fiat-Chrysler, che però si difende: «Le emissioni sono competenza del Ministero italiano»
28 novembre 2017

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Un'inchiesta pubblicata dal quotidiano Le Monde ha rivelato che FCA rischia in Francia una multa da 9,6 miliardi di euro a seguito dell'indagine sulle emissioni falsate di alcuni veicoli Diesel che interessa anche altri costruttori condotta a Parigi dopo lo scoppio del  caso Volkswagen.

L'ammontare della sanzione, che sarebbe stata comminata dalla Direzione Generale Concorrenza e Repressione Frodi (DGCCRF), sarebbe riportata in un verbale al quale la testata transalpina ha avuto accesso per vie confidenziali.

Per Le Monde Fiat-Chrysler avrebbe manipolato i motori di alcuni dei suoi modelli allo scopo di superare i test d'omologazione e nascondendo il vero livello delle emissioni di ossido di azoto.

Immediata la risposta del Lingotto, che in una nota ha rigettato nettamente le accuse: «Fca ritiene che le accuse riportate dalla stampa siano prive di fondamento e deplora il fatto che informazioni legate all'indagine siano rese pubbliche ancora prima che Fca abbia l'opportunità di accedere ai documenti», si legge.

«Fca ha già fornito dimostrazione dettagliata a Dgccrf e al ministero dell‘Ambiente del fatto che i risultati di alcuni test non corrispondono ai risultati dei test realizzati non solo da Fca ma anche dal ministero italiano dei Trasporti. Fca esprime le sue più ampie riserve in merito a test realizzati su un singolo campione di veicoli e secondo metodologie non previste dalla regolamentazione attuale», si aggiunge.

«Fca attende con impazienza l‘opportunità di rispondere a queste accuse, se venissero portate avanti, al fine di dimostrare che i suoi veicoli diesel sono in regola con la regolamentazione sulle emissioni, come già confermato dall‘autorità competente per le omologazioni di Fca, che è il ministero italiano dei Trasporti», conclude la nota.

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