Giorgio Paggiarin: «Michelin? Made in Italy»

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Emiliano Perucca Orfei
Il Direttore commerciale di Michelin Italia ci parla dei numeri, degli investimenti, del passato del presente e del futuro della Casa del Bibendum in Italia
11 giugno 2013

Serralunga d'Alba - I 50 anni dello stabilimento Michelin di Cuneo rappresentano un punto d'arrivo ma soprattutto una punto saldo nella presenza del costruttore di pneumatici di francese in Italia. Una presenza talmente forte, visti i 15 milioni di pneumatici prodotti/anno ed i 4.500 dipendenti, che il Direttore Commerciale del Bibendum in Italia, Giorgio Paggiarin, sintetizza con una frase molto significativa: "Michelin? Made In Italy"

La presenza di Michelin in Italia è molto importante, così come è "importante" l'avvicinamento del concetto di Made in Italy ad un'azienda di proprietà francese.
«Made in Italy credo sia un'affermazione importante, che giustamente suscita domande e perplessità. Del resto Michelin è un'azienda francese, perchè parlare di made in Italy? Solo perché è in Italia? Sono numerose le aziende presenti in Italia. Ma per noi essere presenti in questo Paese è essere presenti in modo importante e costruttivo. Michelin produce, investe, commercializza, promuove lo sviluppo e crea occupazione. Produciamo prodotti semilavorati e pneumatici. Sono più di 200 le componenti che entrano a far parte della produzione di un pneumatico. Mescole in gomma, cavi metallici, tessuti metallici e tessili. E poi naturalmente produciamo pneumatici per autovettura e autocarro. Noi siamo in Italia dal 1901. Siamo un'azienda che ha sempre avuto un'attaccamento a questo Paese e noi da questo Paese abbiamo sempre portato risultati positivi a Michelin. Michelin vuole restare in Italia e dobbiamo continuare a migliorare. Non ci sono segreti, se non quello di avere un senso di appartenenza di tutti i dipendenti e la volontà di ottenere risultati nonostante tutto. Noi crediamo che ci siano spazi per mantenere la nostra presenza. Il fatturato di Michelin Italiana è di 1,7 miliardi euro, comprende vendite italia e vendite estero. Vale circa il 10% del fatturato Michelin mondo complessivo».

Dove e come ha investito Michelin in Italia?
«Tutti i nostri stabilimenti sono in Piemonte. Torino, prodotti semifiniti in particolare tessuto metallico e tessile, occupa 561 persone ed è anche la sede legale della Michelin Italiana. Al suo interno vi è anche un grande centro logistico per la distribuzione nazionale ed internazionale. Abbiamo poi Fossano in cui produciamo i cerchietti che vengono inseriti nel "tallone" che va ancorarsi alla ruota. Produce anche filo metallico, che viene lavorato assieme alla gomma per formare le tele metalliche che troviamo nel pneumatico. Lavorano 520 dipendenti con una capacità produttiva di 100.000 cerchietti al giorno per un totale di 220.000 km di cavo metallico, più di 5 volte il giro della terra. Abbiamo poi lo stabilimento di Alessandria, dove produciamo pneumatici autocarro nuovi e costruiti. 218 persone, 1.350.000 pneumatici annui nuovi più 150.000 ricostruiti. Questo dato fa di Alessandria il più grande d'Italia per pneumatici autocarro. Nessuno dei nostri competitor ha questa capacità oltre che tecnologia: lì sono stati prodotti i pneumatici XS che hanno vinto le due ultime Dakar. Abbiamo poi Cuneo, dove abbiamo semifiniti e pneumatici per autovettura e trasporto leggero. 2023 dipendenti, 14m pneumatici annui per 3,5m di auto. E' il più grande stabilimento d'Italia per capacità e numero di impiegati e per Michelin è il più grande stabilimento d'Europa. Un fiore all'occhiello della nostra azienda, che quest'anno compie i suoi primi 50 anni di vita».

Michelin crea occupazione. 4.504 persone lavorano per Michelin Italia nel contesto di un progetto che vede al centro dell'attenzione la persona. Ogni dipendente ha 64 ore medie di formazione. I dipendenti meritevoli hanno percorsi di carriera nazionali ed internazionali


Quante persone lavorano nella direzione commerciale?
«Vendiamo pneumatici per tutto quanto si muove. Auto, moto, bici, autocarri, trattori agricoli e macchine movimento terra. La direzione commerciale di Pero si avvale di 483 persone di cui 120 sono "forza vendita", persone su tutto il territorio nazionale e provvedono alla promozione e vendita prodotti e assistenza tecnica agli utilizzatori. Abbiamo anche un centro formazione di Pero, una struttura unica per la formazione del personale interno e dei rivenditori partner (Mastro EuroMaster e diffusori). E' un centro formazione che eroga 180 tipi di corsi, dai tecnici ai gestionali alle risorse umane, teorici e pratici. Abbiamo anche una struttura in cui i dipendenti dei nostri rivenditori possono formarsi in una sorta di negozio per autovetture ed autocarri. Nel 2012 più di 1.200 persone sono passate da questo centro di formazione».

Quante persone lavorano per Michelin in Italia?
«Michelin crea occupazione. 4.504 persone lavorano per Michelin Italia nel contesto di un progetto che vede al centro dell'attenzione la persona. Ogni dipendente ha 64 ore medie di formazione. I dipendenti meritevoli hanno percorsi di carriera nazionali ed internazionali. Questi sono valori importanti per noi che creano un forte senso di appartenenza all'azienda. Il mix d'età ed esperienza sottolinea l'altissima professionalità dei nostri dipendenti che è indispensabile per la realizzazione di prodotti così complessi. L'età media del nostro personale è di 43 anni e l'anzianità media è di 18».
 

Investiamo in Italia da moltissimo tempo e continueremo a farlo. Certo non è facile mantenere buoni livelli di competività ma abbiamo capacità e persone eccezionali che ci aiutano a mantenere sempre molto alto questo coefficiente

Che tipo di benefit hanno i dipendenti?
«Michelin ha un approccio moderno in tema di welfare a livello mondo e noi, come Michelin Italiana, non facciamo altro che declinarlo secondo le possibilità e le esigenze che ci vengono offerte o richieste. i nostri benefit vanno da aiuti di tipo sanitario o a cose più materiali come un treno di pneumatici, estivo o invernale, ogni anno. Tutti i dipendenti hanno poi accesso a convenzioni speciali attraverso una piattaforma aziendale molto ricca di proposte e sempre aggiornata».

Come si compone la rete vendita Michelin?
«Abbiamo diversi livelli di distribuzione. Il primo livello è "partner", che comprende Mastro, EuroMaster (più grande in Europa come numero punti vendita) ed i diffusori che sono ridistributori di prodotti. Abbiamo poi i rivenditori, che sono 4.500, a cui vendiamo direttamente i nostri pneumatici. Un utente può trovare il prodotto Michelin in più di 16.000 punti vendita a dimostrazione di una copertura eccezionale. EuroMaster è la catena di proprietà Michelin più importante in Europa. Da circa due anni è stato lanciato il progetto in Italia per la realizzazione della catena in franchising. Si tratta di un progetto che è andato molto bene visto che abbiamo oggi 119 EuroMaster ed entro il 2015 vogliamo arrivare a 250».

Quanto esporta Michelin Italiana nel mondo? E quanto importa?
«Il 90% della produzione viene esportata e ne importiamo altrettanta. Questo perché siamo una multinazionale che vende in tutto il mondo ed il nostro prodotto viene portato in tutto il mondo come il prodotto realizzato in tutto il mondo arriva nel nostro Paese».

 



Si può ancora investire in Italia?
«Lo facciamo da moltissimo tempo e continueremo a farlo. Certo non è facile mantenere buoni livelli di competività ma abbiamo capacità e persone eccezionali che ci aiutano a mantenere sempre molto alto questo coefficiente. Chiediamo a tutti uno sforzo importante e l'impegno è senza dubbio l'unica strada che noi crediamo valida per superare questo momento. Non ci sono altre strade ed in Michelin lo sappiamo bene e nel contesto delle valutazioni che ci spingono a rimanere saldamente in Italia c'è anche l'elemento "reattività", che per noi è fondamentale. I nostri clienti, parlo delle Case automobilistiche, lanciano nuovi modelli in continuazione e noi dobbiamo essere pronti a reagire velocemente alle loro richieste, cosa che sarebbe impossibile importanto i prodotti da Paesi lontani alcune settimane di navigazione».

Dal 2009 ad oggi abbiamo investito 200 milioni di euro. Non molte aziende multinazionali negli ultimi anni hanno investito così tanto in Italia. Abbiamo investito in tecnologia e sviluppo, e quest'ultimo per Michelin rappresenta un impegno per la mobilità sicura nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente


Quanto ha investito Michelin in Italia?
«Dal 2009 ad oggi abbiamo investito 200 milioni di euro. Non molte aziende multinazionali negli ultimi anni hanno investito così tanto in Italia. Abbiamo investito in tecnologia e sviluppo, e quest'ultimo per Michelin è un impegno per la mobilità sicura nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente. Lo sviluppo tecnologico mira a individuare nuovi processi produttivi che verranno poi utilizzati in tutti gli stabilimenti Michelin. Cuneo a riguardo è un benchmark per la nostra azienda. In tecnologia lavoriamo con il politecnico di Torino per la realizzazione di prodotti a basso impatto ambientale. Partecipiamo allo sviluppo socio economico delle aree limitrofe ai nostri stabilimenti che ha portato alla realizzazione di 1.400 posti di lavoro. Lo facciamo attraverso l'attività della fondazione Michelin Sviluppo che dal 2004 ad oggi aiuta dal punto di vista economico, con l'accesso al credito e con l'abbattimento degli oneri finanziari o tecnici con il nostro know-how. Lavoriamo anche per la sicurezza stradale, con la Mobilitazione Sostenibile (progetto educativo nelle scuole italiane di ogni ordine e grado) ed il Villaggio Michelin per l'educazione stradale in cui coinvolgiamo anche bambini a partire da 2 anni d'età».

Michelin non è solo gomma. E' anche turismo
«In Italia, da oltre un secolo, contribuiamo allo spostamento di merci e persone con i prodotti editoriali. Carte stradali, guide turistiche, guida alberghi e ristoranti (guida Rossa). Quest'ultima in particolare è un riferimento nella ristorazione, non solo in Italia. La prima edizione italiana è del 1956, dalle Alpi a Siena. L'edizione 2013 è la 58esima e raccoglie migliaia di alberghi e ristoranti, oltre a 307 ristoranti stellati. All'interno delle guide Michelin nel mondo, quella italiana è la seconda per quantità di ristoranti stellati, riconoscimento della qualità italiana».

Michelin, insomma, è davvero Made in Italy
«Con 15.000.000 di pneumatici/anno siamo il primo produttore italiano di coperture e con 4.504 dipendenti siamo il primo datore di lavoro nel settore in Italia. A livello commerciale siamo leader di mercato nelle varie categorie di prodotto. Siamo inoltre un riferimento nella ristorazione e nel turismo e, come se non bastasse, siamo in prima fila nella promozione della mobilità sicura e sostenibile. Siamo una presenza forte in Italia e crediamo molto in questo Paese. Ecco perché, per noi, Michelin è oggi più che mai Made in Italy».

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