Gran Bretagna: vince Johnson. Brexit il 31 gennaio

Gran Bretagna: vince Johnson. Brexit il 31 gennaio
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Daniele Pizzo
Vince il partito dei conservatori e l'uscita dalla UE si fa più vicina. Costruttori preoccupati, ma disposti a collaborare con il nuovo esecutivo
13 dicembre 2019

I pronostici degli osservatori la davano ancora per incerta, invece la Brexit si farà eccome. Lo hanno stabilito le urne che hanno incoronato Boris Johnson come premier del nuovo governo conservatore che guiderà l’Isola di Sua Maestà verso l’uscita dall’Unione Europea.

Il vincente leader dei Tories ha già fornito una data: il 31 gennaio il Regno Unito saluterà l’Europa. E ha usato una metafora motoristica, lui che è stato proprio un cronista specializzato in auto, per dire che lavorerà per l’obiettivo “flat out”, cioè “a tutto gas”, anche perché il tempo stringe.

Intanto Johnson può incassare la prima apertura eccellente alle regole (commerciali soprattutto), che dovrà riscrivere: «La Gran Bretagna e gli Stati Uniti saranno ora liberi di concludere un nuovo enorme accordo commerciale dopo la BREXIT. Questo accordo ha il potenziale per essere molto più ampio e più redditizio di qualsiasi accordo che potrebbe essere fatto con l'UE», ha twittato Donald Trump.

L’Inghiliterra può inoltre contare sul Commonwealth, un’unione politica di 53 stati accomunati dall’appartenenza all’Impero britannico tra cui spiccano Canada, India e Australia insieme buona parte del continente africano, che con l’uscita dall’Unione Europea potrebbe ritrovare nuovo smalto.

L’industria dell’automobile britannica da tre anni e mezzo, cioè dal referendum “leave/remain”, ha sostenuto che l’uscita dall’UE sarebbe stata un disastro, ma di fronte al nuovo assetto politico disegnato dalle elezioni è costretta a guardare in faccia la realtà.

La SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders), l’associazione del settore automotive britannica, fiutando l’aria un paio di settimane fa ha parlato di volere una «Brexit ambiziosa», una Brexit cioè «senza tariffe e con regole commerciali allineate» all’Europa, il continente più vicino per cultura industriale. Una linea più accomodante, ma ancora preoccupata per quello che sarà. 

«Mi congratulo con Boris Johnson e mi aspetto che il Parlamento britannico ratifichi il prima possibile l'accordo» negoziato sulla Brexit detto il presidente del Consiglio UE Charles Michel. La UE «è pronta a discutere gli aspetti operativi» delle relazioni future, ha aggiunto, spiegando che i leader avranno una discussione sulla Brexit oggi. 

«Ho fatto già le congratulazioni all’amico Boris Johnson: abbiamo un ottimo rapporto personale, ci siamo sentiti e incontrati più volte, siamo rimasti che ci scambieremo presto delle visite, lui verrà a Roma e io a Londra», ha detto il premier italiano Giuseppe Conte, a margine del Consiglio europeo. «Confido – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – che potremo incrementare le relazioni commerciali e culturali tra i due Paesi».

 

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