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Le strade della Corea del Nord si stanno riempiendo di automobili. Scordatevi le vecchie immagini di repertorio: quegli ampi vialoni grigi a più corsie tanto larghi quanto vuoti.
Oggi, infatti, sempre più cittadini nordcoreani – seppur gradualmente e con moderazione – stanno iniziando a comprare mezzi personali. A Pyongyang, capitale del Paese, diverse immagini satellitari e fotografie visionate dagli analisti mostrano un incremento del numero di vetture in circolazione.
Attenzione bene a un particolare: queste auto hanno targhe gialle e quindi di proprietà privata (e non statali o appartenenti alle forze armate), un lusso che fino a qualche anno fa era appannaggio solo degli alti funzionari e degli uomini d'affari. Di pari passo, con l'aumento esponenziale delle automobili, si sono moltiplicate le concessionarie e pure i centri di assistenza più moderni.
Che cosa è successo nel Paese guidato da Kim Jong Un? Due sono i fattori che hanno scatenato il boom delle quattro ruote: un allentamento delle normative inerenti alla proprietà dei veicoli privati e l'exploit delle auto elettriche cinesi (che tanto stanno piacendo alla crescente classe di consumatori nordcoreani).
Come anticipato, in Corea del Nord le auto con targhe gialle esistono da molti anni, solo che in passato le autorità ne limitavano l'uso a individui di status speciale. A partire da maggio, tuttavia, il Ministero della Riunificazione ha avallato un cambiamento sostanziale che permettendo ai cittadini di registrare i loro veicoli privati per la prima volta (e dunque anche di acquistarli).
I risultati, almeno a giudicare dalle fonti citate dal portale Nk News, specializzato in affari nordcoreani, coincidono con un aumento senza precedenti di automobili visibili nelle affollate strade di Pyongyang. Al punto che questo aumento – forse non adeguatamente preventivato – starebbe creando non pochi problemi a una città che non è stata progettata per un traffico veicolare significativo.
In ogni caso, la maggior parte dei veicoli presenti in Corea del Nord è di produzione cinese, di fascia bassa o media; talvolta i brand del Dragone sono evidenti ma il più delle volte vengono sostituiti da etichette dei produttori nordcoreani. Il principale ostacolo all'acquisto di un'auto è l'obbligo, da parte dell'acquirente, di dimostrare di essere in possesso di fonti di finanziamento legittime, e mettere in conto che le autorità accettano solo categorie specifiche di "reddito legale in valuta estera", come i coreani residenti all'estero (dalla seconda alla quarta generazione) con redditi esteri documentati; i lavoratori che hanno completato contratti di lavoro all'estero autorizzati o gli individui con altre fonti di valuta estera approvate dallo Stato.
Tra le auto cinesi più comuni in Corea del Nord troviamo i modelli prodotti da BYD, Geely, e Great Wall Motors. Queste sono anche i veicoli più “economici” e sarebbero venduti a un prezzo compreso tra i 15.000 e i 20.000 dollari, una cifra enorme per la maggior parte dei nordcoreani, visto che il prodotto interno lordo pro capite stimato nel 2024 era di appena 1.261 dollari.
Ci sono alcune auto prodotte localmente in piccole quantità: un esempio famoso arriva dal Pyeonghwa Motors che produce mezzi come la Pyeonghwa Tu-204. Nonostante le citate sanzioni internazionali, esistono anche veicoli di lusso come Mercedes-Benz, Lexus, e altre marche di alta gamma, che sono stati importati, spesso tramite contrabbando o donazioni.
Dobbiamo però citare un'altra potenziale limitazione per la proprietà di veicoli in Corea del Nord: riguarda la carenza di stazioni di servizio e di carburante. Per via delle sanzioni delle Nazioni Unite, la Corea del Nord non può teoricamente importare più di 500.000 barili di prodotti petroliferi raffinati ogni anno, anche se, in pratica, l'indifferenza di Russia e Cina all'applicazione delle suddette sanzioni consente a Pyongyang di aggirare il divieto (così come per l'ingresso nel Paese di berline e auto di lusso di marchi occidentali o giapponesi).