Incentivi auto ibride: i soldi sono finiti!

Incentivi auto ibride: i soldi sono finiti!
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Esaurito il fondo destinato al sostenere l’acquisto di vetture con emissioni comprese tra 61 a 135 g/km di CO2
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
9 aprile 2021

Bambole, non c’è una lira: come già previsto da molti operatori del settore, il fondo stanziato dalla Legge di Bilancio per incentivi all’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km - fascia nella quale sono comprese le vetture ibride - si è completamente prosciugato.

Destinato a sostenere il mercato nel primo semestre 2021, vista la dinamica delle richieste fin dai primi giorni si era rivelato insufficiente per riuscire a coprire l’intero periodo previsto dal Governo, suscitando l’allarme delle Associazioni di categoria che ne hanno da tempo richiesto il rifinanziamento per consentire un flusso di vendita sostenuto.

La preoccupazione, infatti, è che i livelli potranno restare alti fino a maggior (per effetto delle prenotazioni di nuove vetture che hanno goduto dell’incentivo e che verranno “contabilizzate“ con la loro immatricolazione nelle settimane a seguire), ma che in assenza di sostegno si arriverà ad un ulteriore stop delle vendite, in un mercato che ancora non si è ripreso dagli sconquassi provocati dalla pandemia.

Il mondo automotive, quindi, chiede a gran voce che il Governo affronti la situazione, provvedendo ad un corposo rifinanziamento dei fondi per gli incentivi all’acquisto di vetture con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 gr/km, non solo per i tre mesi che ancora mancano alla fine del primo semestre dell’anno, ma un prospettiva anche per il secondo del 2021; anzi, da più parti si vorrebbe che l'incentivo diventasse in qualche modo “strutturale” per i prossimi anni, consentendo un più rapido ricambio del  parco circolante ed una più veloce transizione verso forme di mobilità meno impattanti sull'ambiente.

In mancanza di interventi immediati, il mercato dell’auto e il suo indotto potrebbero tornare in terreno fortemente negativo, compromettendo non solo la sostenibilità dell'intera filiera legata all'automobile, ma anche gli obiettivi di crescita del PIL nazionale, prevista nella misura del 4% nel 2021 dopo il crollo dell’8,9% registrato nel 2020.
 

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