Infrastruttura e Colonnine BEV: allarme per l’Italia che sfora i termini messi a bilancio (e non attrae investitori)

Infrastruttura e Colonnine BEV: allarme per l’Italia che sfora i termini messi a bilancio (e non attrae investitori)
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Persino la dirigenza di Enel X deve palesare i troppi limiti dell’Italia, nell’affrontare la piena diffusione di auto elettriche e la conversione green. Il termine del 30 giugno sforato ampiamente, per le colonnine in autostrada
10 ottobre 2021

Venturini di Enel X parla con toni pungenti in questi giorni, additando il Paese di essere troppo pieno di chiacchiere invece che di sostanza, almeno in tema di colonnine e transizione ecologica.

Un allarme serio, vedendo da dove arriva. Forse non tutti sanno che una norma obbligava i Concessionari delle autostrade a installare colonnine per ricarica EV entro il 30 giugno. Le abbiamo viste, tutte le nuove colonnine pubbliche? No per vari motivi burocratici che alla fine non danno colpa a nessuno, ascoltando le parti.

In ballo anche il rinnovamento del Trasporto Pubblico e, secondo PNNR, lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Parimenti non avanzati anche loro, pur con fondi previsti nei bilanci, insieme a quelli delle colonnine. Non è certo facile il percorso della transizione ecologica, anzi. Non si parla solo di auto a batteria, ma quando ascoltiamo le critiche di Venturini a certi proclami fatti da anni, mai divenuti sostanza, capiamo che qualcosa non ha funzionato per davvero, vista la sua posizione.

Stiamo sommando il ritardo nell’installare 10GW l’anno all’aumento del prezzo degli idrocarburi e servirà una mossa di Draghi, pare, per eliminare quello additato come “immobilismo istituzionale” che si porta dietro qualche critica ai politici del momento. Addirittura gli operatori, potrebbero dirottare investimenti pesanti per l’Italia all’estero, se non si cambia rotta passando dai piani alle opere reali.

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