Intestazioni temporanee auto: tutto da rifare, ma solo per chi noleggia

Intestazioni temporanee auto: tutto da rifare, ma solo per chi noleggia
Pubblicità
Anche il Consiglio di Stato ha ritenuto opportuno sospendere, per la parte relativa alle società di noleggio, l’obbligo di intestazione temporanea per gli utilizzatori di auto per oltre 30 giorni
19 febbraio 2015

Vi ricordate la questione delle intestazioni temporanee? Si trattava dell'introduzione di una nuova norma che impone di avere sul libretto di circolazione lo stesso nome di chi si trova al volante di un mezzo. Il proprietario e intestatario della carta di circolazione, qualora ovviamente non coincida con l'utilizzatore del veicolo, dal 3 novembre socrso deve avere l'obbligo di comunicare all'Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione Civile i dati di colui che è in possesso di quel veicolo, ma solo se l'uso del mezzo si protrae oltre i 30 giorni e solo se il veicolo non è utilizzato da un familiare.

Tutto sospeso: ma solo per chi noleggia

Naturalmente si è scatenato il putiferio, non tanto per i privati cittadini, quanto piuttosto per le società di noleggio che per loro stessa natura si trovano ad affidare i propri veicoli nelle mani di clienti sempre diversi, e a volte anche per più di 30 giorni. Molte aziende quindi si sono rivolte al Tribunale Amministrativo che ha accolto il ricorso contro l'introdzione dell'intestazione temporanea per le società di noleggio. Ora poi è arrivata un'altra nuova buona notizia per chi noleggia veicoli. Il Consiglio di Stato infatti ha rigettato gli appelli presentati dai Ministeri dei Trasporti e dell’Interno contro le Ordinanze di sospensiva del TAR del Lazio di novembre scorso che avevano sospeso l’efficacia della Circolare del MIT (10 luglio 2014) sull’intestazione temporanea dei veicoli.

bollo auto
Le società di noleggio per il momento non devono preoccuparsi dell'intestazione temporanea

 

Anche il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto opportuno sospendere, per la parte relativa alle attività di locazione veicoli, l’efficacia della Circolare che (in relazione alla legge n.210 del 2010) stabiliva anche per le attività di noleggio l’obbligo di registrazione all’Archivio Nazionale dei Veicoli per gli utilizzatori di auto per oltre 30 giorni. Le difficoltà operative e gli elevati costi connessi avevano indotto diverse aziende del noleggio a chiedere l’intervento della giustizia amministrativa. Tutto è al momento demandato all’udienza di merito di fronte al TAR del prossimo 28 maggio.

Aniasa: "Bisogna trovare soluzioni più idonee per chi noleggia"

Aniasa, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria, conferma la disponibilità del settore a lavorare con i Ministeri e con il Legislatore per trovare le soluzioni più idonee a raggiungere gli obiettivi anti-elusivi della Legge n.210 del 2010, ma senza penalizzare settori come il noleggio, fortemente promotori di correttezza fiscale (tutte le operazione delle flotte a noleggio sono tracciate) e che già dal 2012 forniscono all’Anagrafe Tributaria i dati dei soggetti che utilizzano la propria flotta.

 

Le pronunce del Consiglio di Stato sono di grande rilevanza in quanto hanno espressamente indicato, in considerazione della prossima udienza di merito di primo grado (28 maggio), che “appare prevalente l’interesse delle parti appellate a non essere costrette ad intraprendere complessi adempimenti di adeguamento delle proprie strutture amministrative”. Inoltre, come sostenuto dallo Studio Tonucci&Partner che ha supportato le aziende del settore nel contenzioso, il Consiglio di Stato ha riconosciuto che “il ricorso di primo grado appare connotato da significative riflessioni, anche con riferimento ai precetti contenuti nella legge n. 400/1988”.

C'è la necessità di un attento riesame delle conseguenze della  normativa che rischia di coinvolgere - inutilmente e con costi spropositati - un settore che, oltre a garantire all’Erario 2 miliardi di entrate, è pronto a collaborare

 

Con quest’ultimo assunto, il Consiglio di Stato ha voluto sottoporre all’attenzione del TAR l’opportunità di approfondire, in particolare, possibili aspetti di illegittimità della Circolare del MIT impugnata anche per violazione dell’articolo 17 della Legge n.400/1988 (la normativa istitutiva della delegificazione), ovvero per un possibile superamento dei poteri di delega legislativa della Circolare ministeriale stessa, che dovrebbe invece limitarsi a obiettivi di chiarimento e di funzionamento operativo.

«Non si può paralizzare un settore per una normativa»

«La pronuncia del Consiglio di Stato», sottolinea Pietro Teofilatto – Direttore della sezione noleggio a lungo termine, «evidenzia la necessità anche di un attento riesame delle conseguenze della  normativa che rischia di coinvolgere - inutilmente e con costi spropositati - un settore che, oltre a garantire all’Erario 2 miliardi di entrate, è pronto a collaborare con le PA interessate. Si tratta di individuare a costo zero le migliori soluzioni per una maggiore responsabilizzazione e sicurezza nella circolazione stradale e per l’emersione di situazioni non trasparenti o contrarie all’ordinamento. In tale ottica, i lavori in corso per la revisione del Codice della Strada potrebbero essere un’occasione preziosa».

 

Tutto bloccato quindi per le società di noleggio che per ora non hanno l'obbligo di intestazione temporanea e nel frattempo rimangono in attesa di una soluzione normativa definitiva.

Pubblicità