Kia Italia: con Paolo Rossi a sostegno della Fondazione Exodus

Kia Italia: con Paolo Rossi a sostegno della Fondazione Exodus
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Kia Motors Italia sostiene un progetto in collaborazione con la Fondazione Exodus di Don Mazzi, per promuovere il calcio come strumento formativo tra i più giovani. Testimonial dell’iniziativa Paolo Rossi, protagonista dei Mondiali del 1982
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
14 maggio 2012

Milano – Grazie anche ai risultati positivi ottenuti sul mercato in un periodo difficile, caratterizzato da una congiuntura economica negativa, che continua a mettere a dura prova i risultati commerciali della Case automobilistiche, in maniera particolare nel nostro Paese, Kia Motors Italia continua a dimostrare il proprio impegno concreto a sostegno del sociale.

La divisione italiana del marchio coreano e la Fondazione Exodus hanno unito le proprie forze per offrire ai giovanissimi ospiti della comunità milanese un’occasione per migliorare le strutture in cui praticare il loro sport preferito, ovvero il calcio, grazie alla donazione di un assegno di 14.000 euro. Inoltre l’iniziativa sponsorizzata da Kia Italia ha offerto l’occasione per regalare ad alcuni ragazzi la possibilità di assistere ad una partita degli Europei di Calcio 2012.

La cerimonia di presentazione alla stampa del progetto, svoltasi venerdì scorso, ha avuto tra i protagonisti un testimone d’eccezione, del calibro di Paolo Rossi, uno dei campioni di calcio più amati nel nostro Paese, indiscusso protagonista dei memorabili Mondiali di Calcio del 1982.

Il calcio come strumento formativo per i ragazzi

La convinzione che uno sport come il calcio può avere un ruolo formativo fondamentale per i ragazzi, grazie alla capacità di aggregazione ed allo spirito di squadra che inevitabilmente si sviluppa in campo tra i giocatori, ha portato alla collaborazione tra KIA, impegnata da diverso tempo nel mondo dello sport, e Fondazione Exodus, una comunità che si vuole distinguere per una serie di particolarità.


Giovanni Mazzi, nipote del noto Don Mazzi, Fondatore della comunità, ha ripetuto più volte durante l’incontro con i giornalisti che la missione fondamentale di Exodus è quella di prevenire la necessità di ricorrere alle comunità di recupero, una convinzione che porta dentro di sè l’ambizioso obiettivo di ottenere una società in cui non ci sia più bisogno di fondare e gestire strutture di sostegno come Exodus. Secondo Mazzi lo sport può rappresentare sicuramente uno degli strumenti più validi per raggiungere questo ambizioso obiettivo.

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Giuseppe Bitti, AD di Kia Motors Italia e Paolo Rossi, Campione del Mondo dei Mondiali di Calcio del 1982

Con il supporto di Kia verranno realizzati interventi strutturali di cui la comunità necessita per lo svolgimento delle attività sportive

Giuseppe Bitti, Amministratore Delegato di Kia Motors Italia, ha dichiarato: «Voglio ringraziare Fondazione Exodus per il lavoro  che svolge ogni giorno mettendo a disposizione di  ragazzi e famiglie il suo sostegno e la sua vocazione all’accoglienza. E condividiamo appieno l’utilizzo formativo che fa dello sport e del calcio. Per questo abbiamo scelto di impegnarci concretamente e contribuire al miglioramento delle strutture sportive delle due comunità di Cavriana (MN) e di Garlasco (PV).» 

 

La collaborazione tra Kia Motors Italia e Fondazione Exodus si concretizzerà, infatti, nella realizzazione di interventi strutturali di cui le due comunità necessitano, proprio per lo svolgimento delle attività sportive. Don Mazzi, Presidente di Fondazione Exodus, che non ha potuto presenziare alla presentazione ufficiale del progetto avvenuta nel pomeriggio per un impegno imprevisto, ha dichiarato durante la mattinata: «Lavorare su sé stesso, sui propri limiti e sulle proprie risorse, stare insieme imparando a fare gruppo, rispettare le regole e l’avversario, fare “spogliatoio positivo”: lo sport è tutto questo.

«E non solo. Da sempre lo sport è, infatti, uno degli strumenti educativi fondanti di Exodus. Un aiuto concreto come quello che oggi KIA si propone di realizzare, non può che aiutarci nel far crescere dei ragazzi davvero “migliori”: tutti, chi più chi meno, abbiamo passato la nostra infanzia tirando calci ad un pallone in un oratorio o in uno sgangherato campetto dietro casa. Ci siamo divertiti cosi, semplicemente per il gusto di giocare e stare insieme. Ma chi di noi, non ha altrettanto sognato di poter avere una rete vera o una panchina da cui fare il tifo!» 

Paolo Rossi invece ha commentato così il suo supporto all’iniziativa: «E’ proprio questa concretezza, questo impegno con obiettivi così reali e definiti che mi ha conquistato di questa collaborazione. Conosco bene la Fondazione e le sue attività e sono ammirato dall’impegno che viene profuso nelle comunità, verso i ragazzi e le famiglie. Io stesso ho iniziato in oratorio, non posso che condividere il valore che viene attribuito a questo sport, che è stato per me palestra di vita. Sono stato orgoglioso oggi di incontrare questi ragazzi e vivere insieme a loro e a Kia questi momenti di gioco e solidarietà.»

Da sempre lo sport è uno degli strumenti educativi fondanti di Exodus. Un aiuto concreto come quello che oggi KIA si propone di realizzare, non può che aiutarci nel far crescere dei ragazzi davvero migliori

Essendo Kia sponsor ufficiale degli Europei di Calcio, 7 ragazzi assisteranno ad una partita dei quarti di finale

Don Mazzi e Paolo Rossi sono stati infatti spettatori speciali durante la mattinata di una partita tra i ragazzi dei team Exodus al termine della quale hanno designato i 7 migliori giocatori, non solo in termini strettamente tecnici, ma anche di fair play e personalità.


I sette ragazzi scelti hanno vinto la possibilità di assistere ad una partita dei quarti di finale degli Europei di Calcio 2012 a Kiev il 24 giugno prossimo. Uno dei sette ragazzi inoltre è stato scelto per essere l’Official Matchball Carrier di quella partita e consegnerà quindi la palla all’arbitro prima del fischio di inizio. A margine dell’incontro inoltre, abbiamo avuto modo di approfondire il carattere dell’iniziativa con Giuseppe Bitti, Amministratore Delegato di Kia Motors Italia.

Da cosa nasce l’idea di supportare un progetto con la Fondazione Exodus e per quanto tempo credete che possa continuare tale collaborazione?

«Kia è una Casa automobilistica che ha un business importante, ma è anche molto attenta a quelle che sono le iniziative a carattere sociale. Supportiamo operazioni differenti anche in altre aree del mondo che vivono situazioni disagiate e che necessitano di un impegno e di un sostegno concreto.»


«Per noi è quindi molto importante condividere questo progetto concreto con Exodus, l’Associazione di Don Mazzi, che supporta e cerca di prevenire situazioni problematiche nella vita soprattutto dei più giovani. Noi abbiamo voluto supportare questa attività legata in modo particolare al calcio, anche perché Kia sarà sponsor degli Europei 2012.»

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Anche Paolo Rossi è tornato in campo per qualche palleggio durante la partita di calcio della mattina

«Abbiamo creato insieme questo progetto, di cui il grande Paolo Rossi è testimonial e ambasciatore, che prevede sostanzialmente un supporto da parte di Kia alle strutture che Don Mazzi mette a disposizione attraverso il suo network ai più giovani per praticare gli sport preferiti, in questo caso il calcio. Kia ha intenzione di prolungare questa collaborazione per lungo tempo, riteniamo che sia una nostra responsabilità e un nostro dovere. Ci riteniamo fieri di supportare iniziative di questo genere.»

La scelta di Paolo Rossi come testimonial dell’iniziativa nasce da una Sua conoscenza personale del calciatore, vincitore dei Mondiali di Calcio del 1982?

«Io sono originario di Torino e quando Paolo Rossi giocava nella Juventus, subito dopo i Mondiali, avevamo degli amici in comune e ci siamo conosciuti. In tutti questi anni ci siamo ogni tanto incrociati e poi quando abbiamo deciso di ragionare su un progetto legato al calcio con un importante apporto sociale, ho pensato subito a Paolo Rossi, perché rimane un grande campione, forse il campione più grande che l’Italia abbia avuto nel mondo del calcio.»


«Un giocatore che ha portato il nostro Paese ad ottenere importanti risultati sportivi e che ha saputo dimostrare, anche dopo i successi nel mondo del calcio, di essere un grande personaggio, conosciuto non solo da quelli della mia generazione che hanno potuto seguire i Mondiali del 1982, ma anche dai più giovani. I ragazzi, durante la partita di questa mattina, erano entusiasti di avere a bordo campo Paolo Rossi e credo quindi che sia in assoluto il personaggio sportivo più indicato per essere il padrino di questa iniziativa.»

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