La bufala del parco circolante troppo vecchio

La bufala del parco circolante troppo vecchio
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Daniele Pizzo
Si sente spesso dire che le auto italiane sono troppo anziane. Ma rispetto a cosa? Uno sguardo alle statistiche degli altri Paesi è sufficiente per scoprire che non è affatto così e che siamo addirittura al di sotto della media europea. Con buona pace di chi vorrebbe alzare le tasse sulle auto più vecchie
9 giugno 2017

Da anni si sente dire che il parco circolante italiano è troppo vecchio. L'ultimo intervento sul tema è stato quello del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che paventando un aumento del bollo per le auto con più anni alle spalle ha definito «disastrosa» la situazione delle nostre auto, giudicate troppo vecchie e troppo inquinanti rispetto al resto d'Europa. Ma è davvero così? Come siamo messi rispetto agli altri Paesi?

Ci siamo presi la briga di andare a consultare cosa dicono le statistiche sulle auto private relative alle altre nazioni del Vecchio Continente per scoprire che in Italia, il Paese in cui la densità per abitante di automobili è tra le più alte d'Europa (davanti a noi solo Lussemburgo, Lituania e Malta) – circa 36.430.000 di vetture su 60.590.000 di abitanti, un rapporto di 1,66 auto per abitante neonati e ultraottuagenari compresi – la situazione non è affatto così grave come viene dipinta. 

Fonte: Agenzia Europea dell'Ambiente

Secondo le statistiche dell'Agenzia Europea dell'Ambiente aggiornate al 2016, infatti, l'età media delle auto italiane è di 7,54 anni contro una media europea di 7,89 anni. Agli antipodi di questa graduatoria ci sono il Lussemburgo (5,55 anni) e la Slovacchia (11,34 anni). Noi occupiamo nella classifica l'11esima posizione su 27 Paesi. Davanti a noi, citando alcuni tra i mercati maggiori comparabili per consistenza e composizione, ci sono il Regno Unito (5,76) e la Germania (6,87). Dietro, la Francia (8,02) e la Spagna (9,86).

La situazione migliora addirittura prendendo in considerazione le auto Diesel, che in Italia hanno un'età media di 5,57 anni e rappresentano quasi la metà del parco circolante e che visti i trend supereranno a breve le benzina. La prima in graduatoria nell'età media delle auto a gasolio, nella quale occupiamo sempre l'11esima posizione su 27, è addirittura la Grecia con 2,94 anni, mentre in coda c'è Cipro con 11,11 anni. Davanti a noi ancora Germania (4,48) e Regno Unito (4,56). Dietro Francia (7,69) e Spagna (9,75). In quasi tutti i Paesi le auto Diesel sono più giovani perché la loro fetta è cresciuta negli anni più recenti vista la maggiore disponibilità sul mercato, la crescita del prezzo dei carburanti ma anche perché essendo di cilindrata maggiore, sono principalmente quelle acquistate da chi ha una capacità di spesa maggiore, per cui può cambiarla più spesso. 

Per quanto riguarda le auto a benzina, scivoliamo invece in 15esima posizione con un'età media di 8,84 anni, ma non siamo poi così peggio degli mercati maggiori: in Inghilterra l'età media si attesta a 6,6 anni, in Germania a 8,16 e in Francia a 8,52. Dietro di noi la Spagna con 10 anni. Le auto a benzina, spiega inoltre lo “European Consortium for Modelling of Air Pollution and Climate Strategies” della Commissione Europea, hanno una percorrenza annua molto più bassa, per cui il loro impatto ambientale anche se sono più vecchie è inferiore rispetto a quanto si possa pensare. 

Ma come è composto il parco circolante italiano in base alla classe di emissioni? Secondo l'ultima elaborazione dell'UNRAE, le Euro 6 sono il 6,8%, le Euro 5 il 20% e le Euro 4 il 32,6%, per un totale di auto che posso essere considerate recenti o relativamente recenti del 59,4%. Le Euro 3 in circolazione rappresentano invece il 17,4%, le Euro 2 il 12,6%, le Euro 1 sono il 6,2%, mentre le Euro 0 il 4,4%. Insomma, quasi il 60% del parco circolante italiano ha meno di dieci anni. Sono dunque davvero così vecchie le nostre auto, oppure è solo un pretesto per fare cassa? 

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