La Panda fa i 40 e Fiat festeggia a Pomigliano: è abbastanza? [storia del modello]

La Panda fa i 40 e Fiat festeggia a Pomigliano: è abbastanza? [storia del modello]
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A Pomigliano settimana prossima festa per i 40 anni della Fiat Panda, con Pietro Gorlier in rappresentanza di FCA. Il modello Fiat merita anche di più, per la ineguagliabile carriera
17 febbraio 2020

Un mito inossidabile, auto vendutissima e nota a ogni italiano. Ne leggete un po’ di storia qui, sulla pagina del Listino 2020, una pagina non basta, per rendere onore alla city-car italiana nata nel 1980, la Panda.

Pronti dei festeggiamenti, allo stabilimento FCA di Pomigliano d'Arco il prossimo 25 febbraio. Ci sarà uno dei capi attuali della Casa Pietro Gorlier (Ceo Emea Region), che ricorda la storia “di successo e tecnologia a Pomigliano". Perché allo stabilimento interessano oggi anche i lavori di riorganizzazione e le nuove produzioni, oltre che il passato. Da ormai nove anni ci si produce la Panda attuale, ora anche ibrida. Ma i sindacati attendono anche nuove produzioni per scongiurare la cassa integrazione.

Mentre si attende ancora altro che onori quest'anno la carriera unica, anche per i ritorni che ha dato alla Casa, di Panda, a seguire la sua storia in sintesi. Di certo a inizio estate in quel di Pandino, il raduno 2020 sarà di quelli da record.

Storia e edizioni speciali, Fiat Panda

Tre generazioni molto diverse “nell’hardware”, ma non nell’idea e nell’applicazione. Panda si è sempre distinta in positivo per semplicità di gestione ed economia nell’utilizzo, arricchendosi di contenuti con le due ultime generazioni, uscite in sequenza relativamente breve, rispetto alla longeva progenitrice.

La prima Panda, modello 141, arriva nel 1980 e subito prende piede forte della sua forma nettamente squadrata, ma ben più pratica e spaziosa di altre utilitarie dell’epoca. Disegnata da Giugiaro e prodotta in Italia, è molto semplice e scarna, ma pur essendo davvero spartana in relazione al passare degli anni, mantiene posizione in gamma Fiat fino al 2003, con poche variazioni di contenuto o dotazione. I primi motori usati erano dei due cilindri a benzina rossa e carburatore, raffreddati ad aria con distribuzione aste e bilancieri: non sono troppo parenti degli ultimi Euro3 che hanno fanno da connubio tra il primo Fire e i successivi 1.2 8v Euro3/4. Molto usata dagli enti pubblici, come anche dalle donne, esisteva anche in versione 4x4 ben prima di altre concorrenti (1983).

Nel 2003, Fiat propone la seconda generazione Panda, la 169, quando ormai però l’immagine della stessa era da tempo abbinata a una vettura tutt’altro che alla moda, pur valida che fosse. L’ottima reinterpretazione della precedente nulla ha telaisticamente a che vedere, in meglio, come anche per quantità di dotazioni e qualità negli interni. Questa seconda Panda, che ha 5 porte, va alla grande rispetto alla prima, vincendo anche il premo di Auto dell’anno in Europa, ma il suo DNA non coincide più con certe esigenze di stile estremo e modaiolo. Il gruppo Fiat punterà su altri modelli come Ypsilon e 500 per coprire le nicchie più alte del segmento, con il vastissimo target al debutto della Panda 141 che si ridimensiona lievemente paragonato a quello della 169. Non per questo però smette di vendere bene, anzi. La gamma, assemblata in Polonia, si arricchisce delle motorizzazioni ecologiche a GPL e metano, come anche dei diesel MultiJet e ritorna anche la versione 4x4.

Quella attualmente in vendita è la terza generazione Panda, la più prestante e raffinata tecnicamente. Uscita sul mercato nel 2012 viene assemblata in Italia, reinterpretando bene il concetto alla base grazie a uno stile più filante e motori moderni. La panda 139, anch’essa solo cinque porte come la precedente, di cui sfrutta il pianale, evoluto, utilizza nuovamente un bicilindrico come negli anni Ottanta e si propone ovviamente anche in versioni 4x4 per uso estremo ed ecologiche, queste ultime di sempre maggior diffusione.

Anche la Panda ha beneficiato e beneficia di alcune edizioni speciali, dalla diversa dotazione: College, Sisley o Jolly sono alcuni dei nomi storici, Freeride, Alessi o Cross quelli più recenti. Nel 1990 si vide la Panda Elettra: simbolo di ecologia applicata, ma non troppo praticata, visto che ai tempi il costo alto e le prestazioni ridotte non ne giustificavano la diffusione. In ambito lavorativo invece, la Panda 141 Van si diffuse abbastanza in Italia (note a tutti gli over30 quelle della SIP), si rendeva vistosa per le voluminose plastiche grigie, complementari alla carrozzeria, che ne estendevano il vano posteriore. Sempre sul fronte ecologico, sono state molte le prove singole o di limitati volumi che Fiat ha predisposto sulla Panda, con carburanti alternativi tra cui anche l’idrogeno. A partire dal 2007 uno speciale allestimento gara della Panda, nettamente diverso da quello stradale, la porta a competere nei raid con il nome di PanDakar, senza risultati di particolare clamore.

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