Lamborghini: SUV in forse, ma ibrida e Huracán a trazione posteriore sono quasi certe!

Lamborghini: SUV in forse, ma ibrida e Huracán a trazione posteriore sono quasi certe!
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Due figure chiave della Lamborghini come Stephan Winkelmann e Maurizio Reggiani ci hanno svelato alcune importanti anticipazioni sul futuro della Casa di Sant'Agata Bolognese
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
14 aprile 2015

Autodromo di Monza – Sono i due uomini chiave della Lamborghini. Quelli attraverso cui passano tutte le decisioni più importanti e decisive. Sono loro che stabiliscono quali progetti portare avanti e quali scartare. Loro valutano le tecnologie su cui scommetere e ci fanno sognare ogni sei mesi, più o meno, con nuove, incredibili supercar.

 

Stiamo parlando di Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato di Automobili Lamborghini, e Maurizio Reggiani, Board Member, Research&Development Director della leggendaria Azienda di Sant'Agata Bolognese. Non capita tutti i giorni di incontrarli insieme, in un sol colpo. Noi ci siamo riusciti a Monza, in occasione della prima tappa del Lamborghini Super Trofeo, dove ci hanno svelato alcune golose anticipazioni sulle future novità del Toro.

 

Quest'anno, nel motorsport, avete fatto una vera e propria rivoluzione. Abbandonata la trazione integrale siete passati a quella posteriore. Come mai?
Maurizio Reggiani: «Quando abbiamo iniziato lo sviluppo della Huracán non ci siamo concentrati solamente sulla versione stradale. Sin dall'inizio infatti abbiamo iniziato a concepire anche la Super Trofeo e la GT3, quindi le tre varianti, quella stradale e quelle da corsa, sono nate contemporaneamente».

winkelmann reggiani (2)
Maurizio Reggiani, al centro, sorride insieme a Stephan Winkelmann, sulla destra, all'idea di una futura Lamborghini ibrida. In apertura la Asterion Concept

 

Non è una scelta tecnica in contraddizione con i vostri prodotti di serie?
Reggiani: «Ci siamo dovuti assoggettare al “diktat” del motorsport che impone alle auto da corsa le due ruote motrici. In caso contrario avremmo limitato troppo i nostri clienti, che senza la trazione posteriore non avrebbero potuto partecipare (per questioni di regolamento, ndr) a diversi campionati. In passato molti clienti trasformavano la Gallardo da integrale a due ruote motrici, con una soluzione però di compromesso. Siccome volevamo fare il GT3 poi ci è sembrato ovvio sviluppare un'auto da corsa a trazione posteriore».

 

Me l'avete servita su un piatto d'argento. Dobbiamo aspettarci una Huracán a trazione posteriore di serie? In passato ci avevate fatto sognare con la Gallardo Valentino Balboni...
Stephan Winkelmann: «Abbiamo già un'idea molto chiara di come saranno le derivate della Huracán negli anni a venire. Ora però è un po' presto per parlarne. È chiaro che un prodotto come il nostro, molto emotivo, ha bisogno di arrivare in un momento in cui il cliente non se lo aspetta o in cui si aspetta meno di quello che poi noi andremo a presentare».

lamborghini huracan (9)
È quasi scontato l'arrivo di una Huracán di serie a trazione posteriore (LP 610-2?)

 

I vostri cugini della Bentley stanno per presentare il loro primo SUV. Voi a che punto siete con l'Urus? Il progetto sembra vicino all'approvazione...
Winkelmann: «Non c'è ancora nulla di stabilito, anche se ormai siamo veramente vicini al momento della decisione. Non è un progetto facile per un'azienda piccola come la Lamborghini, che si basa su due modelli (Aventador e Huracán, ndr). Il SUV poi non andrebbe a sostituire nessuno degli attuali modelli, ma si andrebbe ad aggiungere alla nostra gamma, quindi non sarebbe semplice, perché dovremmo creare un'azienda completamente diversa. Potremo avere un SUV solo adeguando strutture, persone, professionalità e utilizzando tutte le sinergie possibili e immaginabili del nostro Gruppo (Volkswagen Group, ndr)».

 

Ci state dicendo che il SUV Lamborghini potrebbe nascere lontano dall'Italia?
Winkelmann: «Oggi abbiamo un progetto, che è quello di avere il SUV. La prima cosa che dobbiamo avere è il semaforo verde da parte del Gruppo, tutto il resto si vedrà solo successivamente. Chi gestisce il conto economico è un grande Gruppo, quindi è normale che non si agisca di pancia ma con i numeri alla mano. Se saremo in grado di fare un programma che tenga conto di tutte queste esigenze, la vettura sarà prodotta in Italia».

Potremo avere un SUV solo utilizzando tutte le sinergie possibili e immaginabili del nostro Gruppo

 

E che dire dell'ibrido? Avete anticipato le vostre capacità con la Asterion concept, vedremo qualcosa anche sui modelli di serie?
Winkelmann: «La Lamborghini Asterion è un dimostratore tecnologico. Il suo scopo è dimostrare cosa saremmo in grado di fare oggi se dovessimo realizzare una supercar plug-in in grado di rispettare le norme anti-inquinamento che arriveranno dal 2020 in avanti. Abbiamo creato un'auto con 50 km di autonomia in elettrico, da utilizzare quotidinamente ma capacei di raggiungere i 320 km/h. Lamborghini deve fare innovazione, ma un'innovazione che sia figlia della performance. È chiaro che questa vettura pesa molto di più rispetto ad una supercar tradizionale. Bisogna aggiungere circa 250 kg dovuti alle batterie e al powertrain elettrico».

lamborghini urus (1)
La Urus Concept potrebbe ispirare il futuro SUV del Toro

 

Alcuni vostri competitor però, come Ferrari, Porsche e McLaren, offrono già ibride ad altissime prestazioni...
Reggiani: «Noi abbiamo voluto realizzare una macchina “vera”. Ferrari o altri costruiscono ibride ma a prezzi fuori mercato (oltre 1 milione di euro, ndr), perché compensano l'aumento di peso dell'ibrido con materiali e strutture costossisime. E per questo le offrono solo in edizione limitata. Inoltre non fanno un discorso di riduzione di CO2, ma usano l'ibridizzazione solo per aumentare le performance. Noi invece abbiamo immaginato un'auto in linea con i nostri volumi di produzione e i nostri prezzi».

 

Voi al momento non siete interessati a qualcosa di simile?
Winkelmann: «A noi interessa tutto ciò che è innovazione. Ma un'innovazione che poi possa essere spesa realmente sul mercato. Per questo abbiamo scelto di  immaginare un'ibrida magari con un peso maggiore, ma che possa essere offerta ad un prezzo ragionevole e non fuori mercato».

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L'ibrida Lamborghini non sarà una hypercar da 1 milione di euro in edizione limitata

 

Quindi è un discorso di prezzo...
Reggiani: «Il nostro target era avere un'ibrida che aggiungesse soltanto il costo dell'ibridizzazione. Se l'Aventador costa 300.000 euro, mettiamo che la nostra plug-in possa costare, ipotizzando, 360 o 380.000 euro, ma non 1 milione!»

 

Quale modello potrebbe ospitare questa tecnologia?
Winkelmann:«La possibilità di un'ibrida plug-in la vediamo in una vettura che si adatti bene per packaging e dimensioni. Una vettura che magari aggiungerà un po' di peso ma non toglierà quella sportività tipica di ogni Lamborghini. Poi le lascio intendere quale potrebbe essere questa vettura...»

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