LandWind X7: la copia cinese della Evoque fa infuriare Land Rover

LandWind X7: la copia cinese della Evoque fa infuriare Land Rover
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Dopo alcuni mesi di silenzio Land Rover viene allo scoperto prendendo posizione contro il costruttore cinese LandWind, che ha da poco ripresentato la X7, spudoratissima copia della Evoque
28 novembre 2014

Avevamo già parlato della LandWind X7, la spudoratissima copia cinese della Range Rover Evoque. Il marchio della Repubblica Popolare, che appartiene alla joint venture fra Jiangling Motor e Changan Auto, afferma di volerla produrre il prossimo anno e di venderla sul mercato interno a un prezzo corrispondente a meno di 20.000 euro, quando la SUV compatta originale Made in England può arrivare a costare – per ovvi motivi - quasi quattro volte tanto.

 

Quella che è cambiata ora è la posizione di Land Rover che dopo alcuni mesi di silenzio ha deciso di venire allo scoperto prendendo posizione contro il costruttore cinese. LandWind infatti ha ripresentato al recente Salone di Guangzhou la sua X7 e a questo punto il costruttore britannico, per voce di Ralph Speth, Direttore Generale del Gruppo inglese, ha dato voce a tutto il suo disappunto: «È assurdo vedere copie del genere in Cina - ha dichiarato Speth - la proprietà intellettuale dell'Evoque è della Land Rover e chi non la rispetta viola i regolamenti internazionali».

range rover evoque cinese def
La somiglianza con la Evoque è sin troppo evidente

 

Inoltre Land Rover ha fatto sapere che si rivolgerà alle autorità anche con l'aiuto del partner Chery, che peraltro ha da poco iniziato a costruire la Evoque nello stabilimento di Changhsu a fronte di un investimento di oltre 1 miliardo di euro.


«Parlerò con i nostri partner Chery perché ci aiutino a trovare una soluzione, non voglio credere che le autorità cinesi tollerino una situazione che mina la credibilità del Paese».

 

In attesa di conoscere la sorte della X7, la LandWind ha diramato anche la scheda tecnica, che parla di un motore 2.0 litri turbo benzina di origine Mitsubishi da 245 CV e di un cambio automatico a 8 marce. Incerto è anche il destino della sigla X7, visto che BMW ha già annunciato di volerla utilizzare per uno dei suoi prossimi modelli ma la legge cinese non tutela i nomi composti da lettere e numeri.


Sembrano esserci tutte le carte in regola insomma per dare vita ad una diatriba legale di quelle coi fiocchi, come era avvenuto in occasione della Great Wall Peri, copia cinese delal Fiat Panda che fece infuriare i vertici di Torino.
 

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