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Il caro vecchio motore a benzina continua a difendere il suo ruolo con tenacia. Nonostante la corsa alla transizione ecologica e il miraggio del 2035 come anno di svolta, oggi la benzina rappresenta ancora una delle soluzioni più versatili per l’automobilista medio: efficace nei lunghi viaggi, affidabile nei tragitti brevi e ancora centrale nell’offerta delle case automobilistiche. Ma c’è un modo intelligente per renderla più efficiente e sostenibile: l’elettrificazione leggera.
Nel dibattito sempre più acceso tra elettrico, diesel, full hybrid, plug-in e idrogeno, la benzina resta ancora il cuore pulsante del mondo automotive. È versatile, adatta sia ai lunghi viaggi che alla vita urbana e, fino al 2035, continuerà a rappresentare una scelta concreta per molti automobilisti. Per questo, investirci ha ancora senso, soprattutto se abbinata a una soluzione mild hybrid, come propone Mazda con la sua tecnologia Skyactiv-G M Hybrid. Una famiglia di motori benzina a quattro cilindri aspirati (niente turbo, quindi), disponibili in cilindrate da 2.0 e 2.5 litri, che mantengono un approccio “puro” alla combustione interna, affiancati da una leggera elettrificazione per migliorarne efficienza e prestazioni.
Mazda resta fedele alla filosofia dei motori aspirati, progettati per offrire coppia sin dai regimi medio-bassi, senza ricorrere al turbocompressore. Il cuore della tecnologia Skyactiv-G è una configurazione a corsa lunga, con rapporto di compressione elevato (13:1), che migliora il rendimento termodinamico e simula alcune caratteristiche dei diesel in termini di efficienza. Per gestire la delicata questione della detonazione (il “battito in testa” tipico degli alti rapporti di compressione), Mazda ha affinato il sistema di iniezione: software avanzato, iniettori ad alta pressione, e attenzione alla forma e ai materiali della camera di scoppio. L’obiettivo è ridurre al minimo ogni perdita, ottimizzando combustione e consumi.
Il sistema M Hybrid di Mazda è un mild hybrid a 24 volt con BSG (belt starter generator). Questo componente sostituisce alternatore e motorino d’avviamento, riducendo gli attriti meccanici e recuperando energia nelle fasi di decelerazione, poi riutilizzata nelle ripartenze o quando servono piccoli boost. Non altera la sensazione di guida e non fa marciare l’auto in elettrico, ma permette di alleggerire il lavoro del motore termico in tutte le situazioni in cui sarebbe inefficiente. Un po’ come uno start\&stop evoluto, capace di abbassare i consumi tra il 5 e il 10%, che, sul lungo periodo, si traduce in un risparmio concreto.
Il motore elettrico del mild hybrid copre i vuoti di coppia tipici dei motori termici, specie ai bassi regimi. Mentre i turbo spingono forte in basso per poi perdere fiato agli alti, qui la coppia elettrica agisce dove serve, rendendo la guida più fluida e progressiva. In accelerazione, il supporto elettrico compensa i limiti del motore a benzina, mentre in frenata recupera energia altrimenti dispersa. Anche se la batteria è piccola (0,1-0,3 kWh), è ad alta densità energetica, sufficiente per sostenere il motore nei momenti critici. Il tutto senza complicare la meccanica né aumentare i costi in modo significativo.
Alla fine, il motore Skyactiv-G M Hybrid di Mazda rappresenta un compromesso intelligente: mantiene la passione per la meccanica pura, ma la aggiorna con l’elettronica e la logica dell’efficienza. Non punta a prestazioni da record, né a un'elettrificazione spinta, ma lavora dietro le quinte per rendere tutto più equilibrato. È la dimostrazione che anche il motore a benzina, se progettato con cura e aggiornato con una dose di tecnologia, può ancora giocare un ruolo importante nella transizione energetica dell’auto.
Mazda
Viale Alessandro Marchetti, 105
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800 062 932
https://www.mazda.it/
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