Limongelli: «Kia Provo è quasi di serie»

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  • di Piero Campani
Nel corso del Salone di Ginevra abbiamo avuto modo di parlare della concept Kia Provo con Davide Limongelli, Kia Senor Designer, che ci ha spiegato i principali tratti caratteristici della nuova Showcar del marchio coreano
  • di Piero Campani
26 marzo 2013

 

Nel corso dell’83° Salone dell’Automobile di Ginevra abbiamo avuto modo di parlare della concept Kia Provo con Davide Limongelli, Kia Senor Designer, che ci ha spiegato i principali tratti caratteristici della nuova Showcar del marchio coreano.

Un nuovo prototipo molto interessante. La Kia si è ormai distinta per un design avveniristico. A che livello è questa vettura per entrare in produzione?
«Noi quando facciamo delle Showcar siamo sempre molto attenti al modello di produzione in ottica futura. Le Showcar le facciamo come visione del marchio automobilistico e crediamo nel prodotto che facciamo. Ovviamente ci sono sempre dei compromessi che bisogna avere quando si produce il prodotto. Bisogna probabilmente ridurre alcuni costi, però generalmente cerchiamo di mantenerlo il più fedele possibile per accontentare le persone che l’hanno supportato dall’inizio».

Se lei dovesse fare una percentuale, quanti di questi progetti, tra sportelli ed aperture, rimarrebbero?
«Mah, diciamo che a livello di aperture questa macchina l’abbiamo voluta mantenere abbastanza realistica. Non abbiamo nessun tipo di apertura anticonvenzionale, non abbiamo ali di gabbiano, abbiamo delle porte con un’apertura prevalentemente convenzionale, che vanno leggermente in alto e questo è solamente sviluppato da una cerniera che permette questa rotazione su un asse».

Di tutti questi nuovi inserimenti, qual è quello che secondo lei è più avveniristico degli altri?
«Diciamo che sicuramente il faro anteriore conferisce molto carattere all’autovettura. E’ un nuovo tipo di tecnologia sviluppata con dei LED che permettono di avere un’animazione. Avremo le classiche funzioni: luce di posizione, freccia e anabbagliante, Sono però interpretate in un modo diverso, sono interpretate come grafiche. Noi pensiamo che il futuro dei fari anteriori si muoverà in questa direzione».

Alfa Romeo anni ’50 e ’60: apertura delle portiere a pressione. Rimarranno queste?
«Mah, speriamo di sì. Diciamo che questi piccoli dettagli ricordano un po’ il passato automobilistico, visto che quest’auto ha un pochettino il feeling di un’auto fatta in passato. E’ molto orientata al guidatore come proporzioni e come struttura di base. Diciamo che questi dettagli sarebbe bello tenerli anche in produzione».

Può essere anche una vettura a 5 porte?
«Allora, questo dall’inizio del progetto non era previsto. Il nostro obiettivo era fare un’automobile prevalentemente piccola, dinamica, sportiva e senza compromessi. Una macchina con non molto spazio, una macchina per avere un piacere di guida cittadino, per divertirsi, per un mercato giovane»

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