Macchina intestata a prestanome (auto fantasma): nuove misure per sanzionarle in arrivo? Era ora

Macchina intestata a prestanome (auto fantasma): nuove misure per sanzionarle in arrivo? Era ora
Pubblicità
Il Governo italiano prepara nuove misure in contrasto al fenomeno diffuso di usare auto “fantasma” che sfuggono a controlli e costi. I furbi del libretto a nome altrui fanno correre rischi e provocano danno agli automobilisti corretti. Finirà la pacchia?
19 gennaio 2020

Pare che il Governo italiano sia pronto a nuove misure, attraverso l’opera di tre ministeri coinvolti (Giustizia, Interno e Trasporti, in tavolo comune) per contrastare il fenomeno delle cosiddette “auto fantasma”. Non quelle di fantasia o cinema, che viaggiano la notte senza targa e conducente dotate di fari a matrice di “led pallidi” ma più banalmente le molte, troppe, intestate a prestanome. Chi le usa, libero dai pesi dell’identificazione, spesso compie illeciti, a livello fiscale e di Cds, evitando persino la regolare assicurazione; ma talvolta anche peggio, con veri reati che vanno dalla classica truffa a quelli molto seri.

Insomma, si tratta di un parco circolante stimato in parecchie migliaia di veicoli che è un danno sociale, oltre che un potenziale pericolo per la mobilità di tutti, in caso d’incidente. Le statistiche dicono che queste auto, di ogni segmento e fascia, si riscontrano legate a malefatte di ogni genere, con o senza il benestare del prestanome. Magari una persona compiacente, retribuita in qualche modo per la cosa, altre volte estraneo ai fatti e sfruttato. In ogni caso, che il soggetto sia clamorosamente un privato per centinaia di auto (record parlano di oltre duemila vetture per un singolo) o altra forma, si aggirano molte norme e imposte. “Fregando” lo Stato (imposte e sanzioni non pagate) ma anche chi subisce danni da una di queste auto, a disposizione di coloro i quali, per qualche motivo, non hanno modo o convenienza ad essere “visibili” proprietari.

Auto che però pur non insieme al proprietario formale circolano, usate talvolta per crimini e che non possono certo fare capo a qualcuno che paghi; nemmeno a regolare assicurazione. Non esiste la constatazione amichevole, non ci sono beni di un proprietario che può anche esistere ma risulta irreperibile (notifica) insolvente, e via così, con situazioni viziose legate all’auto.

Per chi subisce danni da queste auto con prestanome, in qualche modo esiste la tutela del Fondo Vittime della Strada, con limiti e anche tempi non standard.

Documento di circolazione

Non sono ancora definite le misure più rapide e utili da introdurre, ma secondo logica si punta a “usare” meglio l’attuale regola, già in vigore, che vieta l’intestazione fittizia di veicoli. Il nuovo documento unico di circolazione e la sua digitalizzazione permetterebbero in tempo reale di fermare certi passaggi di proprietà. Come oggi la stradale può "beccare" a distanza, tramite lettura targhe, chi non ha fatto la revisione obbligatoria, parimenti si potrebbe identificare, per fermare e controllare, quelle targhe a cui viene rimandato un certo tipo di proprietà "incongruente".

Pubblicità