Mangiare meno bistecche è come togliere otto milioni di auto dalla strada
- di Carlo Bellati
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- di Carlo Bellati
È oramai assodato che le auto sono responsabili solo di una parte delle emissioni di gas serra riversate ogni giorno nell'atmosfera, l'industria agroalimentare è certamente un'altra delle sorgenti più nocive, ed è ovviamente legata all'alimentazione, ma per quale quota?. Per la prima volta uno studio dell'Università di Oxford rilanciato dalla BBC in collaborazione con Nature Food mette in relazione le preferenze alimentari (in particolare il consumo di carne) con queste emissioni, arrivando alla conclusione che se la dieta dei sudditi britannici passasse dalla condizione di "big meat eaters" (persone che mangiano più di 100 grammi di carne al giorno) alla dieta vegana, sarebbe come togliere dalla strada le emissioni di ben 8 milioni di autoveicoli.
Nel grafico ricavato da una indagine su un campione di 55.000 persone si nota che il passaggio da "big eaters" a poca carne o addirittura al pesce porterebbe ad una riduzione di circa il 50% delle emissioni di CO2, e il passaggio ad una dieta vegana addirittura ad un quinto. Non è esattamente comprensibile come sia svolto il calcolo delle emissioni rispetto ai declamati 8 milioni di auto, che è una bella cifra, per l'Italia corrisponderebbe ad un quinto di tutto il parco circolante.
Un'auto a basso impatto, per esempio un'ibrida plug-in con 50 grammi/km di emissioni di CO2, con la percorrenza media delle auto nel nostro Paese pari a 10.000 km emette mezza tonnellata di CO2 in un anno. Prendendo per buone le cifre dello studio, passando dalla carne al vegano si scende da 10,24 kg a 2,47 kg al giorno, quindi in un anno la CO2 risparmiata sarebbe di 2.836 kg, come poco meno di 6 auto. Naturalmente non è solo la CO2 l'elemento da tenere in considerazione, perché gli allevamenti sono anche tra i più forti produttori di metano, un gas considerato ancora più dannoso per l'atmosfera.
