Manovra fiscale: e il taglio delle accise?

Manovra fiscale: e il taglio delle accise?
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Daniele Pizzo
Più volte promesso soprattutto da parte leghista in maniera graduale, il taglio delle imposte sui carburanti è stato rinviato al 2019 o al 2020. La buona notizia è che dal prossimo anno non scatteranno gli aumenti automatici
26 ottobre 2018

Passano gli anni, le mode, i Governi, ma loro sono sempre lì: le accise, le imposte che gravano sui carburanti e soprattutto sul portafoglio dell'automobilista italiano. Ad oggi rappresentano circa il 60% di quanto paghiamo al distributore ogni volta che facciamo rifornimento.

Tributi che quasi sempre sono serviti per trovare fondi per finanziare questioni altrimenti difficili da reperire (di solito disastri naturali o guerre): la più antica è quella arcinota per la guerra in Etiopia, correva l'anno 1935, al Quirinale sedeva un re, Vittorio Emanuele III. A scorrere la lista delle accise sembra di leggere i capitoli di un libro di storia: la crisi di Suez, il disastro della diga del Vajont, l'alluvione di Firenze, il terremoto del Belice, del Friuli, dell'Irpinia e più di recente di Abruzzo ed Emilia Romagna, ma anche il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004) o l'emergenza migranti dopo la crisi libica (2011).

La più inaccettabile, quella del 2011 varata sotto il Governo Berlusconi per scongiurare l'aumento dei biglietti per il cinema. Per fortuna che il malcostume di aggiungere pochi millesimi di euro ai carburanti per recuperare risorse si è fermato nel 2012, ma mai dire mai.

Le voci che compongono i prezzi alla pompa dei carburanti (fonte: Unione Petrolifera)
Le voci che compongono i prezzi alla pompa dei carburanti (fonte: Unione Petrolifera)

Nel frattempo è arrivato il Governo Conte formato da Lega e Movimento 5 Stelle, che in campagna hanno parlato di riduzione delle accise né più né meno di quanto si fosse già sentito ad ogni tornata elettorale. L'italiano verso l'argomento ha, visto quanto costano benzina e gasolio in Italia, da sempre una spiccata sensibilità. L'impegno è stato ufficialmente assunto a partire dal cosiddetto “contratto di Governo”, che promette di «eliminare le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina».

L'occasione giusta sarebbe il varo della manovra fiscale, quella tanto dibattuta in questi giorni tra Roma e Bruxelles, con l'Europa perplessa sulle misure principali come il reddito di cittadinanza per i disoccupati, la flat tax per le imprese, la riforma delle pensioni. La Lega poco più di un mese fa aveva promesso che il taglio ci sarebbe stato, ma la seconda bozza della “manovra del popolo” datata 23 ottobre, la seconda dopo la prima rigettata dagli ormai celebri commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, non contiene alcun taglio

Sono però presenti le cosiddette “sterilizzazioni” delle clausole di salvaguardia degli aumenti di IVA e, per l'appunto, degli aumenti delle accise per benzina e gasolio introdotti con il decreto legge n. 91 del 24 giugno 2014 con la finalità di finanziare la crescita economica delle imprese e che sarebbero dovuti scattare dall'1 gennaio del 2019. In sostanza la manovra ferma (o dovrebbe fermare, visto che non è stata ancora approvata) gli aumenti automatici che il precedente Governo ha stabilito a sostegno delle imprese, le quali riceveranno altre forme di aiuti. 

E il taglio promesso? Rinviato: la “Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2018” (il cosiddetto “DEF”), recita: «Gli aumenti di IVA e accise previsti dalla legislazione vigente per gli anni 2020 e 2021 verranno parzialmente cancellati, rinviando al Programma di Stabilità 2019 la definizione di interventi di revisione della spesa corrente e di miglioramento della riscossione delle imposte che consentano la completa eliminazione delle clausole di salvaguardia».

Il Governo in sostanza si è dato tempo fino al 2020 per abbassare i prezzi alla pompa e per mettere fine all'automatismo che prevede gli scatti annuali. Non è proprio quanto promesso a settembre, forse incautamente, dal sottosegretario all'economia, il leghista Massimo Bitonci, che comunque aveva parlato di gradualità nella riduzione delle tasse sui carburanti - «Ci sarà come detto un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo» - ma potrebbe essere un primo passo. Gli automobilisti italiani se lo augurano.

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