Marchionne: «ci vuole tranquillità per produrre in Italia»

Marchionne: «ci vuole tranquillità per produrre in Italia»
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Nel corso della presentazione della Fiat 500L, Sergio Marchionne ha affrontato svariati argomenti di interesse per il Gruppo torinese
4 luglio 2012

Nel corso della presentazione della Fiat 500L – dove è stata mostrata in anteprima di sfuggita la variante SUV del “cinquino” - Sergio Marchionne ha parlato di svariati argomenti di interesse per il Gruppo torinese, che spaziano dall'incremento proprietario nelle quote di maggioranza di Chrysler sino alla produzione attuale e futura, passando per le vicende che vedono interessato lo stabilimento di Pomigliano.

In merito alla recente acquisizione del 61,8% del marchio statunitense, l'Amministratore Delegato del Gruppo Fiat ha dichiarato che Fiat acquisterà il 100% della quota Chrysler ancora detenuta dal fondo Veba «al momento giusto, quando si creeranno le condizioni. Il 2016 probabilmente è un po' tardi.»

Marchionne ha poi focalizzato l'attenzione su quella che è l'attuale situazione economica globale e su come questa si rifletta sulla distribuzione degli investimenti e sulla ripartizione degli impianti produttivi, precisando che «se le attuali capacità di assorbimento in Europa resteranno uguali nei prossimi 24-36 mesi, c'e uno stabilimento di troppo in Italia. Se riusciamo a indirizzare la capacità produttiva verso l'America, questo problema scompare: ma abbiamo bisogno di tranquillità per produrre in Italia

L'A.D. Del Gruppo torinese precisa però di essere per il momento ancora intenzionato a concentrare attenzione anche all'interno della penisola, puntualizzando infatti che – come Gruppo Fiat - «continueremo a confermare gli investimenti in Italia a seconda dell'andamento del mercato, che non è mai stato così basso. Se avremo qualche cosa da dire su Mirafiori la diremo, per ora continuiamo a confermare.»

Parlando degli sviluppi futuri, Sergio Marchionne è intervenuto in merito alla formalizzazione dell'accordo con Sberbank per produrre auto in Russia, precisando che «ci stiamo lavorando, siamo andati oltre la data prevista, ma speriamo di definire l'accordo entro la fine dell'anno. E' un problema tecnico, non di sostanza.»

In merito invece alla vicenda di Pomigliano – dove una sentenza del Tribunale di Roma ha stabilito che il Gruppo Fiat dovrà assumere 145 lavoratori iscritti alla Fiom – Sergio Marchionne ha spiegato che «a Pomigliano non abbiamo fatto alcuna discriminazione, abbiamo assunto 20 lavoratori che nel 2010 erano iscritti alla Fiom. Presenteremo appello.»

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