Mercato Europa: a settembre primi sorrisi, +1,1%

Mercato Europa: a settembre primi sorrisi, +1,1%
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, il consuntivo mensile europeo torna in terreno positivo. Ma da inizio anno siamo ancora vicini ad un -30%.
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
16 ottobre 2020

I dati diffusi da Acea, relativi all’andamento delle vendite di nuove vetture nei Paesi dell’Unione europea allargata ad Efta e al Regno Unito, indicano che a settembre le immatricolazioni sono state 1.300.048 unità, pari al +1,1% su settembre 2019.

Nel consolidato annuo, i volumi arrivano a 8.567.920 unità, pari al -29,3% su gennaio-settembre 2019, quando di vetture ne furono vendute 12.117.401.

Acea stima di chiudere il 2020 con un ulteriore recupero, limitando la perdita al 25% sul 2019.

Le marche italiane hanno registrato in Europa 77.807 immatricolazioni a settembre, (+11,8%), con quota di mercato del 6% (era il 5,4% a settembre 2019): sono in crescita nel mese i brand Fiat (+10%), Jeep (+24,7%) e Lancia/Chrysler (+12,4%), mentre nei primi nove mesi del 2020, i volumi ammontano a 490.200 unità (-33,9%).

Germania

Grazie alle 265.227 immatricolazioni, il mercato tedesco registra un aumento dei volumi di vendita dell’8,4% su settembre 2019, quando si vendettero 244.622 vetture unità. Il cumulato resta tuttavia negativo per il 25,5%, con 2.041.831 immatricolazioni, attestandosi sui livelli più bassi dalla riunificazione, con una perdita di 700.000 vendite rispetto al 2019, ormai impossibili da recuperare entro la fine dell’anno.

E’ il canale dei privati quello più incline agli acquisti rispetto alle persone giuridiche, totalizzando nei nove mesi 746.000 unità, pari al -23% sullo scoro anno, e un +18% a settembre.

Flessione del 6% a settembre delle auto diesel, che nei nove mesi valgono 610.000 unità e quota che scende al 30% dal 32% dello scorso anno; significativi invece, i tassi di crescita delle vetture a propulsione alternativa: +260% per i veicoli elettrici (21.188 unità) e +463% per le vetture ibride plug-in (20.127 immatricolazioni).

Francia

Mercato in altalena: dopo il +3,9% di luglio e il -19,8% di agosto, settembre registra un -3,0% con 168.289 immatricolazioni contro le 173.443 del 2019, che portano il totale 2020 a 1.166.698 vendite, il -28,9% rispetto alle 1.641.367 di gennaio-settembre 2019.

A settembre le immatricolazioni di auto diesel si riducono del 13% e la quota si attesta al 32%, ol -3% su settembre 2019; le benzina, con il 45%, perdono l’11% di quota rispetto a dodici mesi fa, con volumi in flessione del 22%.

Le vetture alternative valgono il 23,5% del mercato di settembre, con 39.454 unità (+161%), di cui 10.009 elettriche (+138% e 5,9% di quota), 7.839 ibride plug-in (+480% e 4,7% di quota) e 18.302 ibride tradizionali (+108% e 11% di quota).

Nei primi nove mesi, le immatricolazioni per alimentazione risultano così ripartite: 49% auto benzina, 31% auto diesel, 13% auto ibride (di cui 3,5% ricaricabili), 6% auto elettriche. 

Spagna

Nuovo tonfo per il mercato iberico: dopo il +1,1% di luglio e il -10% di agosto, a settembre si registra un altro segno meno a doppia cifra, -13,5%, e 70.729 unità vendute contro le 81.746 di settembre 2019.

Il cumulato da inizio anno è di 595.435 vetture, il -38,3% rispetto alle 965.286 di gennaio-settembre 2019.

Secondo alcune previsioni, l’anno potrebbe chiudersi con una flessione del 35%, grazie al parziale recupero delle vendite sotto l'effetto del “Plan Renove” messo in campo dal Governo.

Per le alimentazioni, a settembre calano diesel (-11%), benzina (-30%) e vettura a gas (-34%), mentre le alimentazioni alternative crescono del 46%  e rappresentano il 25% del mercato, grazie ad elettriche (+157% e 2,9% di quota), ibride plug-in (+265% e 2,8% di quota) ed ibride tradizionali (+42% e il 17% di quota).

Nel cumulato 2020, sono in calo tutti i tipi di alimentazione, tranne le vetture elettrificate (elettriche +33%, plug-in +126% e ibride tradizionali +14%).

In base ai canali, settembre è così ripartito: 36.555 vendite ai privati (-11% e quota del 52%), 30.324 vendite alle società (-14% e una quota del 43%) e 3.850 vendite per noleggio (-32% e una quota del 5%), mentre da inizio anno si hanno questi valori: 298.804 vendite ai privati (50% del totale, -31%), 214.999 a società (36% del totale, -33%) e 81.632 unità per noleggio (14% del totale, -61%).

Gran Bretagna

Oltremanica nel mese si sono vendute 328.041 vetture, che valgono un -4,4%, a fronte delle 343.255 del 2019: con questo risultato, quello del 2020 si rivela come il settembre più fiacco dal 1999, con un calo di circa il 16% rispetto alla media degli ultimi dieci anni (390.000 unità).

Nei primi nove mesi, con 1.243.656, si sono perse oltre il 33% delle vendite; nel 2019 nello stesso periodo furono immatricolate 1.862.271 vetture nuove, livelli tra l’altro già basso per le questioni legate al WLTP.

La quota dei privati nel mese si attesta al 49%, in calo dell’1%, mentre le vetture aziendali si riducono del 6% e valgono il 48,5% del mercato.

Le diesel perdono il 38% a settembre e del 56% nel cumulato, con quota ridotta al 14% nel mese e al 17% da inizio anno; le vendite di auto a benzina si riducono del 21% a settembre, con il 54% di quota, e perdono il 40% nel cumulato, con il 58% di quota.

Le alimentazioni alternative valgono il 32% del mercato a settembre (+139%), e il 25% del mercato dei primi nove mesi (+75%); a settembre, le auto BEV sono il 7% del mercato e crescono in volumi del 184%, mentre nel cumulato la quota è del 5%, con un aumento del 165%. In crescita anche ibride ricaricabili (+139%), mild hybrid diesel (+66%), mild hybrid a benzina (+422%) e full hybrid (+56%).

Da inizio anno, le vendite di ibride sono così divise: plug-in (+84%) al 3,4% di quota; full-hybrid (+8%) quota del 7%; mild-hybrid diesel (+104%) 4% del mercato;  mild-hybrid a benzina (+143%) 6% del mercato.

I commenti delle Associazioni

«In assenza di sviluppi particolarmente negativi dovuti al peggioramento della situazione epidemiologica - afferma Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’Unrae - a fine anno il mercato europeo non si dovrebbe allontanare troppo dalle stime formulate a fine giugno da Acea, che prevedevano la perdita di almeno 1/4 dei volumi».

«Piccolo segnale di incoraggiamento, a settembre, per il mercato auto europeo - rileva Paolo Scudieri, Presidente di Anfia - grazie agli effetti positivi dei piani di sostegno alla domanda varati dai principali Paesi. E’ quindi molto importante che proseguano e vengano rafforzate le politiche di sostegno alla domanda e agli investimenti delle imprese della filiera automotive, verso una transizione green e digitale che non si ferma ad aspettare il termine della crisi Covid. Nelle ultime settimane di un anno davvero difficile, infine, si gioca l’ultima partita sul fronte Brexit: cruciale raggiungere un accordo di libero scambio tra UE e UK prima della fine del periodo di transizione, o le perdite commerciali, per il settore automotive pan-europeo, saranno attorno ai 110 miliardi di euro in un orizzonte di 5 anni, con notevoli ricadute anche in termini occupazionali».

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