Michelin Primacy 3: la nostra prova su strada

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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo provato le eredi delle Primacy HP: grazie alla nuova mescola ed alle lamelle di "derivazione invernale" le nuove Michelin assicurano maggior tenuta sul bagnato e spazi d'arresto più contenuti rispetto alle competitor
1 novembre 2011

 

Valencia - Studiata con lo specifico obiettivo di assicurare un livello di sicurezza superiore a quello già buono portato su strada dal precedente "HP", la nuova gamma di pneumatici Primacy 3 rappresenta il nuovo fiore all'occhiello di Michelin nell'ambito della prodotto stradale.
 
Le novità tra il vecchio ed il nuovo modello sono numerose ma non riguardano, come si potrebbe pensare, solamente mescole, carcasse o battistrada: è il modo in cui Michelin ha affrontato lo sviluppo del Primacy 3, infatti, a rendere molto interessante la nuova copertura. Rispetto al passato, infatti, il Bibendum ha dato maggior importanza a sondaggi e ricerche scoprendo che alcuni dei parametri attorno ai quali solitamente venivano sviluppate le nuove coperture potevano essere "perfezionati".
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L'Università di Dresda ed una serie di sondaggi in cinque Paesi europei hanno indirizzato lo sviluppo del nuovo Primacy 3. Oltre ai soliti focus su durata e contenimento delle emissioni, l'erede della gamma HP è stato pensato per alzare l'asticella in tema di sicurezza

Il 70% degli incidenti avviene su asciutto

VUFO, società dell'Università di Dresda, ha infatti "spiegato" a Michelin che solo il 30% dei 20.000 incidenti messi sotto la lente di ingrandimento avviene su asfalto umido, il 75% dei quali in rettilineo. Abbiamo utilizzato appositamente la parola "umido" in luogo di "bagnato" perchè i tecnici tedeschi hanno dimostrato anche che la maggior parte degli impatti avviene per sopravvalutazione del grip offerto dall'asfalto a pochi istanti dall'inizio della precipitazione. Tra i dati interessanti della ricerca universitaria c'è anche il fatto che circa il 50% degli incidenti avviene in un contesto urbano, quindi a velocità molto contenute.

Il sondaggio "dice" che viene prima la sicurezza

Oltre alla ricerca di VUFO in Michelin hanno voluto anche sentire l'opinione della gente, delegando a GFK 2010 una serie di sondaggi in cinque Paesi di riferimento per il mercato automobilistico europeo: Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. I risultati sono stati molto curiosi, perchè da un lato l'universo femminile ha dimostrato di riporre più attenzione all'aspetto "pneumatico" rispetto a quello maschile e dall'altro si è scoperto come la durata del battistrada o la riduzione dei consumi siano parametri importanti ma non fondamentali come la sicurezza.

Gli obiettivi progettuali del nuovo Primacy 3

Preso atto di questi suggerimenti, a Clermont Ferrand si sono messi al lavoro tenendo come punto di riferimento il precedente Primacy HP con le idee molto chiare sul da farsi: a fianco dei classici valori di durata, confort di marcia e riduzione dei consumi e delle emissioni, dunque, il Primacy 3 è nato per ridurre gli spazi di frenata oltre che per assicurare un maggior livello di tenuta laterale su asfalto bagnato superiore a quello dei concorrenti.
 
Tecnicamente il Primacy 3 nasconde decine di nuovi brevetti ma in buona sostanza gli elementi che hanno permesso di ottenere i migliori risultati nei test comparativi con la concorrenza svolti da TÜV SÜD tedesco ed il DIADA spagnolo sono due: la mescola ed il disegno del battistrada.
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Delle finissime lamelle da 2/10 di millimetro consentono ai tasselli un movimento programmato, che permette di avere più gomma a contatto con l'asfalto in ogni situazione

Nuovi materiali e sottilissime "lamelle"

Per quanto concerne la mescola, Michelin ha introdotto su Primacy 3 una speciale resina che, combinata agli aromatici, rende più morbida ed "adesiva" la gomma stessa. Nella mescola è presenta anche una maggior quantità di silice rispetto al Primacy HP, che ha permesso di ottenere un ottimo compromesso tra le doti di aderenza e la riduzione della resistenza al rotolamento.
 
A fianco del "compound" inedito, ad essere davvero rivoluzionario è il battistrada, per certi versi ispirato all'universo delle gomme invernali: Michelin ha infatti messo a punto una lamellatura autobloccante dello spessore di 2/10 di mm, che permette maggior mobilità ai tasselli nel momento in cui la gomma viene a contatto con il suolo. Una tecnologia molto complessa, in particolar modo per quanto concerne l'aspetto costruttivo, visto e considerato che le "lamelle" invernali sono fino a tre volte più spesse.

Non solo per Golf, Giulietta o BMW Serie 3

Sviluppate per equipaggiare vetture di segmento C come la Volkswagen Golf o l'Alfa Romeo Giulietta, di segmento D come BMW Serie 3 o superiori come l'Audi A6, le nuove coperture sono state messe alla frusta dalla stampa internazionale a Valencia, in un contesto inusuale: negli spazi adiacenti al tracciato dell'autodromo Ricardo Tormo di Valencia (dove di corre, solitamente, l'ultimo appuntamento della MotoGP) Michelin ha riprodotto gli scenari dell'ultima campagna pubblicitaria, in cui il Bibendum è il paladino dell'ecologia e del risparmio in una città tenuta in ostaggio da una pompa di benzina cattiva.
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Le Primacy 3 assicurano una evidente riduzione del sottosterzo rendendo, allo stesso tempo, più neutro e preciso il comportamento della vettura

Workshop 1: tenuta laterale sul bagnato

Tre i workshop in cui abbiamo potuto confrontare Michelin Primacy 3 con Goodyear EfficientGrip, Pirelli Cinturato P7, Bridgestone Turanza e Continental PremiumContact 2. Il primo, molto interessante, è stato contestualizzato in uno steering pad di 60 metri di diametro in cui le Michelin, le Goodyear e le Pirelli sono state installate su tre Mercedes classe E 220 CDI. 
 
Raggio costante, velocità di 60 km/h, ovvero al limite dell'aderenza, le coperture francesi hanno dimostrato di avere un limite di sottosterzo più elevato rispetto alle dirette competitor. A stupire è stata anche la precisione e la costanza nel mantenimento della traiettoria: a differenza delle rivali, le Primacy 3 consentono una tangibile riduzione delle correzioni di lieve entità e quindi maggior concentrazione del pilota oltre che un maggior margine di sicurezza del veicolo in caso di emergenza.

Prodotte in Italia, le nuove Primacy 3 assicurano spazi d'arresto più contenuti in ogni condizione ambientale e limitano il fenomeno del sottosterzo. Tra le particolarità del nuovo pneumatico la capacità di abbattere i consumi e le emissioni, con una media di 70 litri di carburante nell'intero ciclo vita

Frenata: meglio delle competitor

Il secondo ed il terzo workshop sono stati pensati per dimostrare la performance dell'erede dell'HP in frenata.  Montate su Passat 2.0 TDI berlina, le Michelin Primacy 3 hanno portato gruppi di 12 giornalisti per volta a frenare da 80 a 10 km/h con un vantaggio medio di circa 1,8 metri su Bridgestone Turanza e Continental PremiumContact 2, mentre su asciutto, contro le stesse rivali montate su 318d berlina, la prova è stata vinta nuovamente da Michelin ma con un vantaggio di poco meno di 1 metro.

Debutteranno su Clio e Volvo V60 Plug-In Hybrid

Risultati eccezionali per delle gomme che arriveranno nella primavera del 2012 come copertura di primo equipaggiamento di numerose vetture, tra cui Renault Clio e Volvo V60 Plug-In Hybrid: quest'ultima, in particolare, potrà raggiungere con maggior facilità gli obiettivi di contenimento dei consumi e delle emissioni, visto che Michelin prevede una riduzione del consumo pari a 70 litri di carburante nella vita totale del pneumatico (media 45.000 km).

Saranno prodotte in Italia

Prodotte negli stabilimenti Michelin di Cuneo, le nuove Michelin Primacy 3 saranno disponibili per tutte le vetture di segmento C, D ed E. Sconosciuti, per il momento, misure e prezzi, anche se i vertici del Bibendum hanno assicurato che non vi saranno particolari differenze con le Primacy HP attualmente in listino. 






 

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